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Parigi, 7 persone sono state arrestate per l’attacco davanti alla vecchia sede di Charlie Hebdo

Sette persone sono state arrestate per l’attacco avvenuto ieri a Parigi, davanti a quella che era una volta la sede di Charlie Hebdo. Oggi ospita gli uffici di una società di produzione televisiva: qui due dipendenti scesi in strada per fumare una sigaretta sono stati feriti a colpi di mannaia. Il principale sospettato, un 18enne di origine pachistana, è stato arrestato insieme ad altre sei persone.
A cura di Annalisa Girardi
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La polizia francese ha arrestato sette persone per l'attacco di ieri a Parigi, compiuto nei pressi dell'edificio che un tempo ospitava la sede di Charlie Hebdo. Oggi ospita gli uffici di una società di produzione televisiva: qui due persone sono state ferite a colpi di mannaia. Il principale sospettato, un 18enne di origine pachistana, è stato arrestato insieme ad altre sei persone. Gli agenti francesi li stanno interrogando in queste ore.

Sono passati più di cinque anni da quando la redazione del giornale satirico Charlie Hebdo venne colpita da un attentato in cui persero la vita 12 persone. I sopravvissuti sono stati trasferiti in un luogo segreto e protetto da dove possono lavorare in sicurezza. Ma la vecchia sede è stata nuovamente colpita e venerdì il 18enne, armato di una mannaia da macelleria, ha attaccato due persone che si trovavano lì davanti, ferendole gravemente. Si tratta di un uomo e una donna entrambi dipendenti della società di produzione televisiva Premières Lignes Television, che erano scesi in strada per fumare una sigaretta.

L'attacco è avvenuto venerdì tra Rue Nicolas Appert e rue Gaby Sylvia verso le 11.45. La prefettura ha invitato gli abitanti a tenersi lontani dalla zona e l'intero quartiere è stato transennato. Scuole e uffici pubblici sono stati blindati. L'aggressore si sarebbe avvicinato al numero 6, da dove i fratelli Kouachi fecero irruzione nella sede del giornale nel 2015. Al momento è in corso il processo per la strage di Charlie Hebdo, iniziato lo scorso 2 settembre. Data in cui la redazione del giornale ha deciso di ripubblicare le vignette con le caricature di Maometto che erano finite nel mirino dei terroristi.

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