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Orlando, l’amante di Mateen: “Ha ucciso per vendetta. Si sentiva usato dagli uomini”

Il presunto amante di Omar Mateen ha raccontato che il killer della Strage di Orlando “ha agito per vendetta e non per terrorismo. Si sentiva usato dagli uomini e ciò lo faceva soffrire”.
A cura di Davide Falcioni
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Omar Mateen, l'autore della Strage di Orlando in cui hanno perso la vita 49 persone, potrebbe aver agito per vendetta personale. A dichiararlo è un uomo chiamato Miguel, che in un'intervista esclusiva rilasciata a Univision Noticias ha spiegato di essere stato un amante dell'attentatore e che il massacro dello scorso 13 giugno potrebbe essere stato motivato da una vendetta contro alcuni omosessuali che gli avrebbero dato delusioni sentimentali: "Non è stato un atto di terrorismo", ha dichiarato Miguel, sostenendo che all'origine della più grave strage della storia recente degli Stati Uniti ci sarebbe un desiderio di rivalsa personale.

L'amante di Mateen: "Si sentiva usato dagli uomini"

Miguel, nome di fantasia, dal momento che la sua vera identità non è stata resa nota, ha raccontato all'emittente televisiva di aver conosciuto Mateen in un sito di dating frequentato da omosessuali. I due sono diventati "‘friends with benefits", cioè "amici di letto", e si sarebbero incontrati tra le 15 e le 20 volte. All'epoca, però, Mateen si era presentato a Miguel con un falso nome, evidentemente per celare la sua vera identità. "Mi raccontò – ha detto l'intervistato – di essersi sentito usato dagli uomini molte volte all'interno della discoteca Pulse e che ciò lo faceva stare molto male. E' giusto che tutti sappiano che Mateen non ha compiuto l'attacco per terrorismo ma per vendetta personale".

La moglie del killer: "Era gay e frequentava spesso il Pulse"

D'altro canto che Mateen non fosse un "ardito" sostenitore dello Stato Islamico era emerso da tempo: persino la sua ex moglie Sitora Yusufiy, in un'intervista rilasciata a una tv brasiliana all'indomani della strage, ha riferito che l'uomo era gay. Le indagini hanno anche appurato che il killer frequentava sovente il Pulse, locale frequentato da centinaia di omosessuali di Orlando, alcuni dei quali hanno raccontato di averlo visto spesso ubriaco e molesto, talvolta persino aggressivo verso gli altri avventori.

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