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Ora anche l’Ue vuole mettere un tetto al prezzo del gas: ecco il pacchetto di proposte sull’energia

“L’obiettivo è molto chiaro, dobbiamo tagliare i proventi che Putin usa per finanziare la guerra in Ucraina”. Lo ha detto Ursula von der Leyen annunciando che Bruxelles è al lavoro per mettere un tetto al prezzo del gas. Ma non solo: ecco tutte le proposte contro la crisi energetica.
A cura di Annalisa Girardi
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L'Unione europea imporrà il tetto al prezzo del gas che arriva dalla Russia. Lo ha confermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, affermando che tra le misure proposte a livello comunitario per contrastare la crisi energetica c'è anche il price cap al gas russo. "L'obiettivo è molto chiaro, dobbiamo tagliare i proventi alla Russia che Putin usa per finanziare la sua guerra atroce in Ucraina". E ancora: "Negli ultimi mesi Putin ha cercato di ricattarci, 13 Paesi membri hanno avuto tagli totali o parziali del gas russo. Abbiamo lavorato tanto per avere altri fornitori così da non subire più i ricatti della Russia e degli annunci di Putin".

Dopo l'accordo raggiunto dai ministri delle finanze del G7 qualche giorno fa, anche l'Unione europea lavora quindi al tetto al prezzo del gas. In un punto stampa a Bruxelles von der Leyen ha anche precisato che questo non riguarderà solo le importazione dalla Russia, ma anche il gas procurato da altri fornitori. Quindi anche il Gnl, il gas liquefatto che arriva in Europa via mare. E che, per gran parte, è di produzione statunitense. Su questo von der Leyen ha specificato: ""Oggi c'è scarsità di energia in tutto il mondo. E il Gnl può essere dirottato verso altre destinazioni in diverse regioni del mondo. Dobbiamo restare competitivi per i fornitori di Gnl, ma dobbiamo anche assicurare che il prezzo che paghiamo non sia straordinariamente alto, che sia in un range ragionevole. Il tema comunque è sul tavolo".

Il tetto al prezzo del gas, che l'Italia in particolare richiede da molto tempo, non è l'unico provvedimento a cui pensa l'Ue, ma è inserito in un pacchetto di cinque diverse proposte. La seconda misura a cui sta lavorando Bruxelles, già entrata tra l'altro in vigore in Italia, anche se non senza qualche difficoltà, è un contributo di solidarietà alle imprese del settore energetico che hanno realizzato extra profitti in questa crisi. "Le compagnie petrolifere e del gas hanno realizzato enormi profitti. Proporremo quindi un contributo di solidarietà per le aziende di combustibili fossili. Perché tutte le fonti di energia devono aiutare ad affrontare questa crisi. E gli Stati membri dovrebbero investire queste entrate per sostenere le famiglie vulnerabili e investire in fonti energetiche pulite di produzione propria", ha detto la presidente della Commissione.

C'è poi anche una proposta per attivare un "tetto al fatturato delle compagnie che producono elettricità a basso costo". Von der Leyen ha aggiunto: "Le fonti energetiche a basso tenore di carbonio stanno ottenendo ricavi inaspettati, che non riflettono i loro costi di produzione. E' ora che i consumatori beneficino dei bassi costi delle fonti energetiche a basso tenore di carbonio, come le energie rinnovabili. Proporremo quindi di reindirizzare questi profitti inattesi agli Stati membri, in modo che possano sostenere le persone e le imprese vulnerabili". La quarta proposta riguarda invece dei sostegni, sotto forma di liquidità o di garanzie pubbliche, alle imprese per aiutarle a fronteggiare le difficoltà. E infine, l'Ue proporrà anche un piano sulla riduzione dei consumi. Von der Leyen ha parlato di "obiettivi vincolanti di riduzione dei consumi di elettricità negli orari di picco", durante i quali si concentrano le impennate dei prezzi dell'energia.

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