Omicidio Marielle Franco, 6 anni dopo arrestati i mandanti: due ex politici e l’ex capo della polizia
A oltre sei anni dall’omicidio dell'attivista dei diritti umani brasiliana Marielle Franco e del suo autista Anderson Gomes, colpo di scena nell'inchiesta sui presunti mandanti del duplice delitto: in manette sono finiti due ex politici e l’ex capo della polizia di Rio de Janeiro. Gli arresti domenica quando la polizia federale ha messo le manette all'ex poliziotto Rivaldo Barbosa, all’ex consigliere della corte dei conti locale Domingos Brazão e a suo fratello, il deputato Chiquinho Brazão.
Secondo il giudice del tribunale supremo federale incaricato del caso, “Il crimine è stato orchestrato dai fratelli Brazão e meticolosamente pianificato da Barbosa”. È stato Ronnie Lessa, un ex agente della polizia militare di Rio de Janeiro in carcere dal 2019 come autore materiale del crimine insieme a un altro poliziotto, Élcio Queiroz, a fare i nomi dei presunti mandanti dell’omicidio, accusati di avere legami con la criminalità organizzata.
"Una vittoria dello stato contro il crimine organizzato. Sappiamo chi sono i responsabili di questo odioso crimine, che è chiaramente di natura politica”, ha dichiarato il ministro della giustizia brasiliano Ricardo Lewandowski.
Grande soddisfazione anche da parte dei familiari delle vittime. “Oggi è stato fatto un grande passo avanti verso la verità”, ha affermato Anielle Franco, sorella di Marielle e attuale ministra per l’uguaglianza razziale. Mentre la consigliera comunale Monica Benicio, vedova di Marielle, ha detto di essere rimasta particolarmente sorpresa per il coinvolgimento di Barbosa. "Confidavamo in lui, è stato uno shock sapere che era complice", ha commentato, aggiungendo: "Il suo ruolo indica la portata dell’abisso che viviamo a Rio de Janeiro, con istituzioni ampiamente coinvolte nelle trame più sordide del crimine".
Marielle Franco, esponente di spicco della lotta per i diritti dei neri e dei membri della comunità lgbt+, fu uccisa il 14 marzo 2018 con Anderson Gomes mentre tornava a casa in automobile dopo un evento pubblico sui diritti delle donne nere.