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Obama sotto accusa dai familiari di Navy Seal uccisi in Afghanistan nel 2011

Come mai l’elicottero che trasportava le forze speciali in combattimento non venne scortato e fu facilissima prede di un razzo talebano?
A cura di Davide Falcioni
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L'amministrazione Obama e il Comando Militare Statunitense sono stati messi sotto accusa dai familiari dei Navy Seal uccisi nell'agosto del 2011 mentre si trovavano  in missione in Afghanistan. I Navy Seal sono i reparti speciali dell'esercito americano e vengono utilizzati prevalentemente in azioni non convenzionali. A Obama e al Pentagono si attribuisce la responsabilità di un incidente avvenuto il 2 agosto del 2011, alle due di notte, quando un elicottero CH-47 Chinook contenente 38 uomini dei reparti speciali venne abbattuto in combattimento: a quanto pare, il velivolo non venne adeguatamente protetto e fu facile bersaglio del fuoco talebano. "Chiediamo – dicono i familiari delle vittime – di sapere chi abbia dato l'ordine ai nostri ragazzi di recarsi in un territorio ostile, dove da settimane erano in corso violenti combattimenti. Abbiamo scoperto che l'elicottero è entrato in battaglia completamente privo di scorta, senza fuoco di copertura". Un portavoce del Pentagono ha replicato a stretto giro, affermando che "la tattica impiegata per quella missioni è stata coerente con quella utilizzata nelle precedenti operazioni di guerra". Secondo i familiari dei militari morti, tuttavia, nella preparazione della'operazione sarebbero state coinvolte anche le forze di sicurezza afghane, e non è escluso che qualcuno abbia rivelato ai talebani i dettagli dell'attacco. I talebani, infatti, erano già appostati su un tetto, come se fossero stati a conoscenza dell'arrivo dell'elicottero: li hanno potuto facilmente sparare un razzo verso il Ch-47.

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