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Nudi, incatenati e sotto minaccia, migliaia di detenuti trasferiti in una mega struttura a El Salvador

Migliaia di detenuti trasferiti dopo l’arresto nella nuova maxi prigione costruita vicino El Savador capace di accogliere fino a 40mila persona. Le ong denunciano condizioni disumane.
A cura di Chiara Ammendola
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Alcuni dei detenuti trasferiti nel maxi carcere a El Salvador
Alcuni dei detenuti trasferiti nel maxi carcere a El Salvador

Sta facendo discutere il trasferimento di circa 2mila detenuti in una nuova maxi prigione a El Salvador. Il Centro de Confinamiento del Terrorismo (CECOT), questo il nome dell'istituto, è stato inaugurato a inizio 2023 nell'ambito di una vasta campagna anticrimine voluta dal presidente salvadoregno Nayib Bukele che ha portato all'arresto di circa 64mila personal.

Una vera e propria lotta alla criminalità organizzata e alle bande che controllano gran parte del paese che vede nella costruzione della prigione uno dei punti focali. Situata a circa 70 chilometri a sud est della capitale San Salvador, la prigione comprende otto edifici, ognuno con 32 celle di circa 100 metri quadrati che possono ospitare oltre 100 detenuti. L'intera struttura può arrivare ad accogliere più di 40mila persone.

Per questo motivo sono numerosi i gruppi di attivisti che hanno fortemente criticato la scelta del presidente Bukele sostenendo che all’interno non ci siano garanzie per il rispetto dei diritti umani dei detenuti. Le celle hanno solo due lavandini e due bagni ciascuna. Ieri le immagini del trasferimento di 2mila persone hanno messo fortemente in allarme l'opinione pubblica internazionale: i detenuti, centinaia, sono costretti a correre, sotto minaccia di armi, a piedi nudi e incatenati verso i luoghi loro indicati prima di salire a bordo di camionette che li portano nella nuova prigione.

Il ministro della Giustizia e della sicurezza Gustavo Villatoro ha detto che il trasferimento dei detenuti nella nuova prigione serve a "eliminare questo cancro dalla società" e ha fatto capire di non essere intenzionato a far uscire chi vi viene rinchiuso. “Questa sarà la loro nuova casa, dove vivranno per decenni, tutti insieme, incapaci di arrecare ulteriore danno alla popolazione”, le parole del presidente.

Secondo la politica presidenziale lo scopo degli arresti di massa è quello di far "scomparire del tutto" bande come MS-13 e Barrio-18 responsabili di omicidi, estorsioni e traffico di droga, ma stando ad alcune organizzazioni per i diritti dell'uomo sarebbero numerose le persone innocenti arrestate, e alcune di quelle detenute hanno riferito di essere state sottoposte a "trattamenti crudeli, disumani o degradanti".

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