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Niger, scade ultimatum dell’Ecowas: golpisti temono intervento militare, chiuso spazio aereo

La giunta che ha compiuto il colpo di stato teme un intervento armato esterno, dopo la scadenza dell’ultimatum dato dalla Comunità economica dei 15 stati dell’Africa Occidentale. I golpisti starebbero cercando un accordo con il gruppo Wagner.
A cura di Biagio Chiariello
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È scaduto alla mezzanotte di domenica 6 agosto l'ultimatum che la Comunità economica degli stati dell’Africa Occidentale (Ecowas) ha emesso nei confronti dei golpisti in Niger affinché fosse restituito il potere al presidente democraticamente eletto Mohamed Bazoum. Il Mali invece supporta il colpo di stato avvenuto nel confinante Niger e, con il Burkina Faso, si è schierato dalla parte dei golpisti.

Intanto il colonnello maggiore Amadou Abdramane, portavoce della giunta golpista, ha annunciato che "di fronte alla minaccia di intervento dei Paesi vicini, che si fa sempre più chiara il Niger ha chiuso lo spazio aereo" e che "qualsiasi tentativo di violarlo" porterà a "una risposta energica e istantanea". Lo stesso portavoce nel comunicato ha riferito che l’intelligence nigerina avrebbe avuto informazioni sul fatto che "una potenza straniera" si stava preparando a invadere il Paese.

Sempre ieri la giunta ha anche lanciato un "vibrante appello" ai cittadini affinché si preparino a difendere il Paese. Nella mattinata migliaia di sostenitori del golpe si sono riuniti nello stadio della capitale Niamey. C'è chi ha sventolato la bandiera della Russia, chi ha mostrato ritratti del nuovo leader, il generale Tchiani, e chi ha esibito cartelli tipo "salviamo il Niger, W il Mali e W il Burkina Faso", esprimendo il loro malcontento per i possibili piani di intervento militare straniero e per le politiche occidentali in generale.

Nel frattempo anche l'Italia si prepara ad ogni evenienza: 65 militari della missione di addestramento in Niger, la "Misin", sono rientrati nel nostro Paese per "aumentare l'autonomia logistica della base italiana", "ottimizzando anche le sue capacità ricettive qualora diventi necessario accogliere e, in caso di urgenza, evacuare" la quarantina di italiani, soprattutto esperti operatori di ong, rimasti nel Paese.

I golpisti sono guidati, come detto, da Abdourahmane Tchiani, capo della Guardia presidenziale, l’unità d’élite dell’esercito che ha compiuto il colpo di stato, di cui il presidente Bazoum aveva tentato da tempo di ridurre potere e influenza.

Oltre a essere un partner fondamentale dell'Ue per bloccare il flusso di migranti dall'Africa subsahariana e un Paese ricco di uranio e oro, il Niger è una nazione chiave del Sahel, territorio controllato anche da milizie armate di matrice jihadista come Boko Haram, Iswap e i Fulani, a cui potrebbe affiancarsi anche il gruppo dei mercenari Wagner: Prigozhin ha già dato l'okay ad un intervento a favore dei golpisti che gli hanno chiesto aiuto in vista di un eventuale intervento armato da parte dell'Ecowas.

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