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Nancy Pelosi atterrata a Taiwan, ira di Pechino: “Enorme provocazione politica”

Nancy Pelosi è atterrata a Taiwan. La speaker della Camera Usa è sbarcata all’aeroporto di Taipei tra le ire di Pechino che ha minacciato ripercussioni.
A cura di Antonio Palma
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Nancy Pelosi è atterrata a Taiwan. La speaker della Camera Usa è sbarcata all'aeroporto di Taipei intorno alle 22:45 locali, le 16:45 italiane, dopo un lungo viaggio costellato di incertezza e sotto la pressante minaccia di intervento da parte della Cina che considera il viaggio di Pelosi una ingerenza diretta nella politica interna cinese da parte di Washington.

Non a caso si tratta della prima visita di una delle più alte cariche degli Stati Uniti a Taiwan negli ultimi 25 anni.  Appena scesa la scaletta dell'aereo Boeing C-40C della Us Air Force, Nancy Pelosi è stata accolta dal ministro degli Esteri Joseph Wu e dal rappresentante degli Stati Uniti a Taiwan, Sandra Oudkirk.

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Nancy Pelosi poi sarà trasferita all'hotel Grand Hyatt, alla periferia della città di Taipei, in vista dell'incontro chiave di mercoledì mattina con il presidente Tsai Ing-wen. "La visita della nostra delegazione a Taiwan onora l'incrollabile impegno dell'America nel sostenere la vivace democrazia taiwanese. Le nostre discussioni con la leadership di Taiwan riaffermano il nostro sostegno al nostro partner e promuovono i nostri interessi condivisi, incluso il progresso di una regione indo-pacifica libera e aperta" ha dichiarato su twitter Pelosi, aggiungendo: "La solidarietà dell'America con i 23 milioni di abitanti di Taiwan è oggi più importante che mai, poiché il mondo deve scegliere tra autocrazia e democrazia. Gli Stati Uniti continuano a opporsi agli sforzi unilaterali per cambiare lo status quo".

Il suo arrivo ha scatenato le ire di Pechino che ha promesso una risposta immediata a quello che considera un affronto diretto da parte degli Usa. "La visita di Pelosi mina le relazioni sino-americane. Prenderemo tutte le misure necessarie per difendere la nostra sovranità" hanno  dichiarato le autorità cinesi. "Una enorme provocazione politica" ha detto  Ministero degli Esteri cinese

Pechino nelle scorse ore ha fatto alzare in volo anche caccia militari come deterrente contro l'arrivo della speaker della Camera Usa.

Il volo di Pelosi in effetti ha fatto un percorso non diretto da Kuala Lumpur, deviando sopra l'Indonesia e le Filippine, evitando il Mar Cinese Meridionale per volare verso la costa orientale di Taiwan.

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Il ministero della Difesa di Taiwan dal suo canto ha aumentato la sua allerta militare per i prossimi quattro giorni e ha avvertito che avrebbe inviato in modo appropriato forze in reazione alle "minacce nemiche". In una dichiarazione ha affermato di avere la "determinazione, capacità e fiducia" per garantire la sicurezza nazionale di Taiwan e di aver elaborato vari piani non specificati per un'emergenza.

Del resto l'isola pretesa dai cinesi considera molto importante questo momento e, poco prima dell'arrivo dell'aereo, l'iconico grattacielo della capitale, il Taipei 101, ha lanciato i banner luminosi con la scritta: "benvenuta a Taiwan, grazie speaker Pelosi, Taiwan ama gli Usa". Fuori dall'aeroporto di Songshan, inoltre, una folla di sostenitori si è radunata per dare il benvenuto a Pelosi.

La Reuters ha riferito in precedenza che quattro navi da guerra statunitensi, tra cui un gruppo d'attacco di portaerei guidato dalla USS Ronald Reagan, erano state posizionate nelle acque a est dell'isola.

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