Macabra scoperta in mare: ossa umane trovate in diversi sacchetti. Forse rito religioso

Cristian López stava per iniziare la sua lezione di immersione al largo della costa di Alicante quando qualcosa di strano sul fondale marino ha attirato la sua attenzione. Un sacchetto di plastica. "Cerchiamo sempre di raccogliere la spazzatura per mantenere l'ambiente pulito, ma quando sono andato giù, ho visto che c’era qualcosa di strano” ha racconto il 22enne istruttore subacqueo. Dopo averlo riportato in superficie, si è trovato di fronte ad una macabra scoperta: ossa umane. Un femore e alcune costole, hanno chiarito le successive indagini della Guardia Civil, che ha anche pubblicato alcune foto del ritrovamento. Un giorno dopo la scoperta di López, un team di specialisti e sommozzatori del corpo di Gendarmeria spagnolo ha trovato un’altra busta a circa 300 metri dal primo che conteneva un coltello, una bambola e altre ossa, alcuni delle quali sembrerebbe umane. Un terzo sacchetto è stato recuperato dalle acque al largo della città di Calpe Giovedi. Anch'esso, conteneva ossa.

Per gli esperti forensi si tratterebbe dei resti di tre scheletri diversi, a cui le autorità stanno ora cercando di dare un'identità. L'ipotesi è che siano collegati a un rito della Santerìa, la religione afro-caraibica che fonde la mitologia yoruba con aspetti del cattolicesimo romano. Tuttavia il presidente dell’associazione spagnola di Afro-Cuban Santería, spiega: "Noi seppelliamo persone nella nostra religione", ha dettoPaulino Hernández. "Il nostro lavoro – e il punto della nostra religione – è quello di evitare i problemi e per proteggere le persone dall’ammalarsi nella loro vita quotidiana. Non avremmo mai, in nessun caso fatto una cosa del genere".