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“L’uomo più vecchio del mondo” è morto: “aveva 123 anni”

Appaz Iliev sosteneva di essere la persona più longeva del mondo, essendo nata nel marzo del 1896. Aveva raccontato ai giornalisti di aver combattuto nella rivoluzione russa e di essere stato dichiarato “troppo vecchio” per combattere nella Seconda Guerra Mondiale. Nella sua lunga vita non avevva mai provato né una sigaretta né un goccio d’alcol.
A cura di Biagio Chiariello
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123 anni. Tanto sarebbe vissuto Appaz Iliev. È il Daily Mail a dare la notizia della morte dell’”uomo più longevo di Russia”. Nato il 1º marzo del 1896, abitava nel Caucaso, nella Repubblica di Inguscezia. La conferma del decesso è stata data dal governatore della regione Yunus-bek Yevkurov. "Appaz Lorosovich ha vissuto cambiamenti di epoche e generazioni, ha cresciuto 8 figli, ad ha avuto 35 nipoti e più di 20 pronipoti, è sempre stata una persona cordiale che amava la vita, me ne sono convinto più di una volta durante gli incontri personale", ha scritto il governatore su Instagram. Secondo l'ufficio stampa di Yevkurov, lunedì scorso l'ultracentenario è stato ricoverato all'ospedale clinico regionale in gravi condizioni con insufficienza delle funzioni vitali di vari organi. Finito in coma, non si è mai più ripreso. Yevkurov lo aveva visitato venerdì ed aveva parlato anche con i medici e con i parenti dell'anziano.

Appaz Iliev in precedenza aveva affermato di essere nato sotto l'ultimo zar russo, servito nella Prima Guerra Mondiale, e dichiarato troppo vecchio per combattere nella Seconda Guerra Mondiale. Da allora ha trascorso la maggior parte della sua vita facendo il pastore. Tuttavia, i suoi dati di nascita sono stati persi, quindi la sua età non è mai stata verificata da un ente apposito (il Guinness World Record su tutti), per quanto nel 2015 è stato inserito nel Russian Book of Records. Ha sempre vissuto sui monti del villaggio di Guli e in tutta la vita, è sceso a valle solo due volte: “È andato giù solo per combattere, ai tempi della Rivoluzione, con i Bianchi, contro i Bolscevichi, e poi al fronte, nella Seconda guerra mondiale. Ma direttamente da là lo deportarono in Kazakistan”, aveva raccontato Akhmet, suo nipote. Nella sua lunga vita Appaz non aveva mai provato né una sigaretta né un goccio d’alcol. Ha mangiato sempre e solo prodotti provenienti dal suo orto, latticini e carne fresca, e bevuto acqua di fonte. A proposito, ha ancora in bocca tutti i suoi denti e non prende nessuna medicina (ma si lascia fare i vaccini).

Appaz aveva affermato di provenire da una famiglia di centenari, con suo nonno vissuto fino a 120 anni. Sua moglie, Madinat, è morta nel 2014. La coppia si incontrò per la prima volta in Kazakistan. “Eravamo entrambi suo trattore, ma lei guidava nel lato sbagliato. L’ho seguito e ho scoperto che si si era addormentata al volante. Sono saltato sul suo trattore e ci siamo innamorati” aveva raccontato. Dal loro amore sono nati 8 figli, 35 nipoti e decine e decine di bisnipoti. "Il nonno ci dice che la prima cosa è essere attivi, essere in movimento. Ama dire: ‘Se vedi un uomo che ha bisogno di aiuto, non voltare la testa. Salta su e aiutalo’” aveva raccontato suo nipote Mustafa Iliev.

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