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Guerra in Ucraina

L’OMS ha chiesto al governo ucraino di distruggere i patogeni pericolosi nei laboratori

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha sollecitato l’Ucraina a distruggere i patogeni presenti nei laboratori di salute pubblica per prevenire “eventuali fuoriuscite” che potrebbero diffondere malattie tra la popolazione.
A cura di Davide Falcioni
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L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha sollecitato l'Ucraina a distruggere i patogeni presenti nei laboratori di salute pubblica del Paese per prevenire "eventuali fuoriuscite" che potrebbero diffondere malattie tra la popolazione. È quanto si legge in una nota inviata dall'organizzazione all'agenzia stampa Reuters. Gli esperti di sicurezza biologica affermano che il movimento di truppe russe in Ucraina e il bombardamento delle sue città hanno aumentato il rischio di fuga di agenti patogeni, nel caso un attacco colpisca queste strutture.

Come tutti i Paesi del mondo, infatti, anche l'Ucraina dispone di laboratori di salute pubblica in cui vengono svolti studi su virus e batteri che possono provocare malattie ad esseri umani o animali. L'OMS, già da prima dell'inizio dell'invasione, aveva spiegato di aver promosso pratiche di sicurezza per aiutare a prevenire "il rilascio accidentale o deliberato di agenti patogeni". "Come parte di questo lavoro, l'OMS ha fortemente raccomandato al Ministero della Salute in Ucraina e ad altri organismi responsabili di distruggere gli agenti patogeni altamente minacciosi per prevenire potenziali fuoriuscite", ha affermato l'agenzia delle Nazioni Unite, senza tuttavia specificare quando ha formulato le raccomandazioni né fornire indicazioni sulla tipologia di agenti patogeni e tossine presenti nei laboratori ucraini. L'OMS inoltre non ha risposto alle domande sul rispetto delle raccomandazioni.

La Russia: "Gli USA gestiscono laboratorio di guerra biologica in Ucraina"

Due giorni fa la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha affermato che gli Stati Uniti gestiscono un laboratorio di guerra biologica in Ucraina, accusa che è stata ripetutamente smentita da Washington e Kiev. Zakharova tuttavia ha affermato che i documenti portati alla luce dalle forze russe in Ucraina hanno mostrato "un tentativo in extremis di cancellare le prove di programmi biologici militari", distruggendo campioni di laboratorio. Un portavoce presidenziale ucraino ha commentato: "Neghiamo tassativamente qualsiasi accusa del genere".

Distrutto dalle bombe centro di medicina nucleare

Nei giorni scorso i missili russi hanno colpito anche un impianto di medicina nucleare a Kharkiv, struttura di ricerca  all’interno della quale vengono prodotti radioisotopi per applicazioni mediche e industriali. Ad affermarlo è stata l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), il cui direttore generale Rafael Mariano Grossi ha ufficializzato la notizia. "Dobbiamo agire adesso per evitare un incidente nucleare in Ucraina che potrebbe avere gravi conseguenze per la salute e l’ambiente. Non possiamo permetterci di aspettare", ha dichiarato l'esperto aggiungendo che comunque i bombardamenti russi non hanno provocato aumenti dei livelli di radiazioni nel sito ma che la situazione è estremamente preoccupante. In questo centro di ricerca venivano sviluppati radioisotopi usati in medicina nucleare ed il materiale nucleare dell’impianto era definito “sub-critico”, come sottolineato dall’AIEA.

Ripristinata la rete elettrica a Chernobyl

Nei giorni scorsi l'esercito russo ha messo nel mirino anche la centrale nucleare di Chernobyl, da cui l'Ucraina ha perso tutte le comunicazioni. Ad annunciarlo ieri sera l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA), che ha chiarito anche l'alimentazione, dopo la disconnessione avvenuta mercoledì, sarebbe stata ripristinata al sito. "Secondo le informazioni ricevute prima della perdita di comunicazione, entrambe le linee elettriche del sito erano state danneggiate, di fatto scollegandolo dalla rete – si legge in una nota dell'AIEA, che ha poi spiegato di aver ricevuto informazioni dall'autorità di regolamentazione ucraina che i generatori di emergenza stavano fornendo elettricità all'impianto di Chernobyl.

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