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Lo zoologo che ha sconvolto l’Australia: si filmava mentre violentava e uccideva decine di cani

Secondo i pubblici ministeri Adam Britton aveva sviluppato un “interesse sessuale sadico” per gli animali. Lo stimato zoologo, con partecipazioni in documentari internazionali, aveva allestito nel suo rifugio per animali una camera delle torture dove spesso i cani venivano abusati fino alla morte.
A cura di Antonio Palma
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All'apparenza era uno stimato zoologo esperto di coccodrilli e con partecipazioni in documentari internazionali, lontano dalle telecamere però si nascondeva in realtà una persona sadica e responsabile di violenze e abusi sessuali su decine di cani. È l'agghiacciante storia di un rinomato esperto britannico, Adam Britton, che ha sconvolto l'Australia.

L'uomo, finito sotto processo davanti alla Corte Suprema della regione del Territorio del Nord, ha ammesso di aver violentato cuccioli e torturato più di 40 cani, inclusi i suoi animali domestici, all'interno del rifugio per animali che lui gestiva. L'uomo si è dichiarato colpevole di 60 accuse relative a bestialità e materiale pedopornografico e ora rischia una pesantissima pena.

Secondo l'accusa, l'importante zoologo, che ha lavorato a produzioni della BBC e di National Geographic ricoprendo anche incarichi accademici presso la Charles Darwin University, si filmava mentre torturava dozzine di cani, in molti casi con esiti letali per gli animali. I filmati di bestialità poi venivano pubblicati online su siti illegali attraverso i quali l'uomo avrebbe avuto accesso anche a materiale pedopornografico.

Secondo i pubblici ministeri Adam Britton aveva sviluppato un "interesse sessuale sadico" per gli animali già dal 2014 e per soddisfarlo aveva manipolato altri proprietari di cani affinché gli affidassero i loro cuccioli che poi venivano torturati e abusati. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti australiani, l'uomo individuava persone che avevano bisogno di un posto per i loro animali domestici a causa di impegni di viaggio o di lavoro. Li convinceva anche grazie alla sua fama di esperto, visto che si era costruito una solida reputazione, ma con l'intento di torturare i cani. A chi chiedeva informazioni sui propri cani mandava foto vecchie e falsi racconti

Secondo l'accusa, dei 42 cani di cui ha sicuramente abusato nei 18 mesi precedenti al suo arresto, 39 sono morti. Nel suo rifugio vi era una vera e propria "stanza delle torture" dove erano state piazzate le telecamere per girare i video che poi condivideva online nascondendosi dietro pseudonimi. Proprio uno dei filmati, finito nelle mani della polizia, ha permesso di individuarlo. Adam Britton è stato arrestato nell'aprile 2022 e da allora è rimasto in custodia cautelare. Dopo l'ammissione di colpa, tornerà in tribunale per l'udienza di condanna a dicembre.

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