Libia, Hillary Clinton: I raid continueranno finchè Gheddafi non cede. Frattini: Esilio del rais è un’opzione

L'azione della coalizione militare in Libia continuerà fino a quando Muammar Gheddafi non si piegherà ai termini della risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. E' quanto Hillary Clinton ha detto ai leader mondiali riuniti a Londra. Il segretario di Stato Usa ha parlato in apertura del vertice sulla situazione in Libia, in cui David Cameron ha detto che Gheddafi sta ancora "violando palesemente" la risoluzione Onu e sta permettendo che i civili muoiano dissanguati per le strade di Misurata. La conferenza è iniziata poche ore dopo l'attacco a Sirte delle milizie del rais nei confronti dei ribelli, costretti ad una ritirata caotica nella città di Bin Jawad.
La Clinton ha implorato i paesi a parlare con una sola voce, ribadendo a Gheddafi di lasciare il potere. I paesi devono lavorare insieme in modo che il paese nordafricano "non sia governato da un dittatore, ma dalla sua gente", promettendo di aumentare la pressione "politica e diplomatica" sul governo libico, nella speranza di convincere i lealisti rimasti ad allontanarsi dal Colonnello.
David Cameron, dopo aver preso parte ieri al vertice sulla guerra in Libia dal quale l'Italia è stata esclusa, oggi ha detto che comportamento di Gheddafi a Misurata ha evidenziato la necessità del ricorso ad un'azione militare per evitare un massacro e salvare Bengasi. Il primo ministro del Regno Unito ha sottolineato il suo messaggio, offrendo un vivido resoconto della battaglia di Misurata, rivolgendosi a più di 40 ministri degli Esteri e rappresentanti di organizzazioni internazionali riuniti a Lancaster House.
Ha detto: "Gheddafi sta usando cecchini per colpire il suo popolo e lasciare che civili muoiano dissanguati per le strade; ha tagliato loro il cibo, l'acqua e l'elettricità per farli morire di fame fino alla sottomissione. Continua a violare palesemente la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Ecco perché vi è stato un sostegno così diffusa tra il popolo libico – e nel resto del mondo arabo – che ambisce alla libertà e alla democrazia ".
Presente oggi alla riunione per la guerra in Libia, anche il capo della Farnesina, Franco Frattini, che ha fatto capire come l'esilio di Muammar Gheddafi sia un'ipotesi alla quale la coalizione internazionale sta lavorando. Ma un salvacondotto per il rais è un'ipotesi che "non possiamo e non dobbiamo riconoscere, perchè sarebbe una violazione delle regole della Corte penale internazionale", aggiunge il Ministro degli Esteri.