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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Le testimonianze da Gaza sotto le bombe: “Gente stremata, chi è fortunato fa un pasto ogni 3 giorni”

“Qui la situazione è terribile, stanno invadendo la zona est di Gaza, stanno bombardando senza sosta”, le testimonianze a Fanpage.it dalla Striscia. “A poco a poco è diventato chiaro che questo mondo spregevole non è solo incompetente, ma complice diretto del nostro assassinio”.
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“Come può il mondo capire? Come può uno che vive una vita normale capire che passiamo le ore a calcolare quanto pane e quanta acqua ci resta, mentre cerchiamo di non pensare a quanta vita ci rimane?”, ha scritto sul suo profilo Instagram Mohamed Alamarin, pizzaiolo di Gaza divenuto famoso sui social per aver continuato con i pochi ingredienti che aveva a disposizione a cucinare la pizza per i bambini della Striscia. "Enormi quantità di esplosivi stanno scuotendo la terra, come se volesse cancellare ogni traccia di vita, ma, tuttavia, eccoci qui. Stringersi, rassicurando i più piccoli, cercando un momento di calore in mezzo a questo inferno fatto a mano. 579 giorni di guerra, di fame e distruzione, di una notte che non è come la notte e di un mattino che non porta nuova luce. La fame non è più solo un sentimento, è diventata nell'aria, negli sguardi, nelle poche conversazioni che abbiamo tra un bombardamento e un altro. Andiamo a letto affamati, ci svegliamo più affamati, e non sappiamo quando finirà questo ciclo che ci soffoca. Nonostante tutto, non scompariamo, non cancellati. C'è un battito che si rifiuta di arrendersi, di tacere, di dimenticare che siamo umani, meritiamo di vivere, meritiamo di amare, meritiamo di scrivere un domani diverso" conclude.

Se esiste davvero un confine tra male e bene, Israele a Gaza ha superato qualsiasi limite anche solo immaginabile. Il progetto genocidario che da 19 mesi porta avanti contro la popolazione civile della Striscia sembra volto al suo ultimo atto: è iniziata all’alba di stamane la fase preliminare dell'“Operazione carri di Gedeone” con l'obiettivo di "conquistare aree strategiche" dell'enclave palestinese, come scrive su una nota l’esercito israeliano annunciando “un'operazione pianificata come decisiva”.

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“Secondo le dichiarazioni dell'esercito israeliano, di membri del governo e del primo ministro, Gaza sta entrando in una nuova fase caratterizzata da uccisioni più orribili e sanguinose di quelle viste durante i mesi di questa guerra di sterminio”, dichiara preoccupato l’operatore umanitario Mohammed Almajdalawi dall’Italia, dove adesso è rifugiato con la sua famiglia, “sono vivo, ma tutta la mia anima e il mio pensiero sono a Gaza”.

E a Gaza c’è ancora il suo collega Sami Abuomar, operatore umanitario dell’ong italiana Acs: “Qui la situazione è terribile, stanno invadendo la zona est di Gaza, stanno bombardando senza sosta, negli ultimi tre giorni sono state uccise più di 300 persone, 100 ogni giorno. Stanno buttando giù le uniche case rimaste in piedi, la situazione è gravissima, la popolazione si aspetta il peggio”, racconta l'uomo raggiunto telefonicamente da Fanpage.it.

“Da 75 giorni non entra più niente, niente cibo, niente acqua, niente carburante, la gente non ce la fa più. Chi è fortunato e riesce a trovare qualcosa da mangiare, fa un pasto ogni tre giorni. Adesso hanno dato ordini di evacuazione alla popolazione del nord e dell’est verso il sud, ma è praticamente impossibile per loro scappare di nuovo, mancano i mezzi di trasporto e la gente è stremata, devono camminare a piedi. Ci stanno obbligando a un’altra ondata di sfollamenti verso zone che dichiarano sicure ma che invece bombardano. Adesso stanno bombardando ovunque, chiunque si muova diventa un target”.

Più di 19.000 palestinesi sono stati sfollati a Gaza da giovedì pomeriggio. Lo riferisce l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim). "Molti con nient'altro che i vestiti che hanno addosso", ha sottolineato l'organizzazione in un post su X.

“Per l’ennesima volta siamo lasciati da soli, nessuno ci da una mano, il mondo ci sta guardando morire di fame, l’Europa e l’America parlano tanto ma non fanno niente”, conclude stremato Sami Abuomar.

E mentre le bombe non si fermano e i blindati avanzano dentro la Striscia, NBS rivela che l’amministrazione Trump sta lavorando a un piano di deportazione di massa di 1 milione di palestinesi dalla Striscia di Gaza alla Libia.

“Tutto ciò che ci ha tenuti su di morale negli ultimi mesi è stata la sensazione di un orizzonte, una possibilità di azione per fermare questa follia, o l'illusione che il mondo si sarebbe svegliato di fronte alla portata del sangue versato nelle nostre strade, risvegliando le coscienze di coloro che conservavano ancora un briciolo di umanità – conclude Mohammed Almajdalawi –  ma, a poco a poco, è diventato chiaro che tutto ciò non era altro che un'illusione; questo mondo spregevole non è solo incompetente, ma complice diretto del nostro assassinio”.

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