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La Svizzera accusa l’Italia: “Ci ha rubato un tir di flaconi di gel disinfettante”

Un camion della Victory Switzerland contenente 1.500 chili di gel disinfettante è stato bloccato a Domodossola dalle autorità doganali italiane e confiscato per essere consegnato alla Protezione Civile. La Svizzera accusa: “E’ un furto di stato”. Pronto a intervenire anche il Ministro degli Esteri.
A cura di Davide Falcioni
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"Un furto di stato". Non usa mezzi termini l'associazione svizzera dei trasportatori stradali (Astag) per definire la decisione dell'Italia di bloccare a Domodossola e confiscare un carico di gel disinfettanti acquistato dalla società elvetica Victory Switzerland, scatenando un vero e proprio caso diplomatico che ha visto l'intervento del ministro degli esteri svizzero Ignazio Cassis. Stando a quanto rivela Swissinfo da una settimana l'Italia ha fermato un camion della Victory Switzerland al confine italo-svizzero di Domodossola: il tir stava trasportando un carico di prodotti acquistati all'estero, per la precisione gel disinfettante per le mani. Le autorità doganali italiani hanno confiscato il carico – di 1.800 chili – senza nessuna esitazione destinandolo alla Protezione Civile.

Nel decreto di requisizione l'Ufficio delle dogane di Verbania Cusio Ossola ha giustificato il provvedimento appellandosi a diversi decreti e disposizioni che consentono il sequestro di materiale di protezione destinato all'esportazione. L'Agenzia delle dogane ha messo a disposizione del Dipartimento della Protezione civile il materiale confiscato. "L'indennità eventualmente spettante al proprietario – si legge nel documento – verrà determinata e liquidata con provvedimento del Commissario straordinario per l'emergenza Covid-19".

La Victory Switzerland aveva ordinato il gel all'azienda tedesca Gifts & Beauty Handels GmbH di Herdecke, pagandola tre settimane fa più di  30mila franchi (28mila euro)a. Il gel tuttavia viene prodotto in Italia, ed è per questo che le autorità italiane ne hanno deciso la confisca. Non è la prima volta che la società incappa in una disavventura del genere: già a inizio marzo infatti aveva avuto lo stesso problema ad Amburgo. Le autorità tedesche avevano bloccato 314mila maschere protettive provenienti dalla Cina e destinate alla Svizzera. In seguito all'intervento della Confederazione, il governo tedesco aveva poi lasciato partire la spedizione due giorni dopo.

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