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La polizia bulgara “ha sparato” ad un rifugiato 19enne che voleva entrare nell’Unione Europea

“Hanno sparato per uccidere”. Abdullah Mohammed, 19enne siriano, sarebbe stato colpito dalle guardie di frontiera al confine tra Bulgaria e Turchia mentre cercava di entrare nell’UE per chiedere asilo. Lighthouse Reports pubblica quello che sostiene essere il primo filmato di un rifugiato centrato da un proiettile nei pressi di un confine europeo.
A cura di Biagio Chiariello
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Colpito al petto dalla polizia bulgara mentre tenta di entrare nell'Unione europea per chiedere asilo. Abdullah Mohammed è un ragazzo siriano di 19 anni. Lo scorso 3 ottobre si trovava in un'area boschiva al confine tra Bulgaria e Turchia quando gli hanno sparato.

Il video pubblicato in esclusiva dalla piattaforma di giornalismo collaborativo Lighthouse Reports, mostra il giovane inginocchiato, mentre si tiene il petto e sanguina dalla bocca. Viene quindi rapidamente circondato da un gruppo di uomini che urlano qualcosa in arabo, prima di portarlo via.

Lighthouse Reports afferma che questo è il primo filmato di un rifugiato che viene colpito a un confine europeo. L'incidente solleva interrogativi sull'approccio dell'UE alla questione dei migranti.

Parlando da Istanbul, Abdullah Mohammed ha detto in un'intervista che era "ovvio" che volevano ucciderlo. "La distanza tra lui e me il tiratore era davvero breve, direi dai 10 ai 15 metri", ha detto. "Ha sparato per uccidere". Un referto medico afferma che un proiettile gli ha trapassato la mano ed è entrato nel  petto prima di fermarsi ad appena un centimetro dal cuore.

La Bulgaria sostiene che le proprie guardie di frontiera erano nei pressi della scena della sparatoria, ma negano di aver esploso il proiettile. Eppure i testimoni e le prove forensi, raccolti da Lighthouse Reports e da diversi media europei che hanno collaborato con il collettivo investigativo con sede in Olanda, hanno indicato che gli spari provenivano dal punto in cui si trovavano le guardie bulgare.

Prima di essere colpito, il 19enne sarebbe entrato illegalmente in Bulgaria con un gruppo di circa altri 20 siriani, con l'intenzione di chiedere asilo nell'UE. Dopo aver camminato per sei ore, Abdullah e gli altri suoi compagni di viaggio sono stati riportati con la forza dalla polizia bulgara dall'altra parte del confine, in Turchia. Gli uomini hanno iniziato a protestare e a lanciare pietre contro le guardie di frontiera. A quel punto il ragazzo sarebbe stato colpito.

L'analisi di un esperto forense indipendente, nell'ambito dell'indagine di da Lighthouse Reports, ha indicato che gli spari provenivano dal lato bulgaro del confine. Da parte sua, il ministero dell'Interno bulgaro ha affermato che un poliziotto di frontiera è stato ferito da una pietra, secondo Sky News.

È illegale per i Paesi dell'UE respingere i migranti prima di dare loro la possibilità di chiedere asilo. La Corte europea dei diritti dell'uomo nel 2021 ha stabilito che le pratiche di respingimento della Bulgaria violavano i diritti umani. Molte altre organizzazioni nel corso degli ultimi anni hanno riportato notizie secondo cui la polizia di frontiera bulgara ricorra all’utilizzo di cani e spray al peperoncino, oltre a pestaggi e furti. Stando a un recente rapporto di Save The Children, fra le persone vittime di questi metodi violenti ci sarebbero anche dei bambini.

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