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Covid 19

La Nuova Zelanda ha sconfitto il Coronavirus: è Covid free dopo la guarigione dell’ultimo caso

La Nuova Zelanda è Covid free con zero nuovi casi attivi per la prima volta dalla fine dello scorso febbraio. “L’ultima contagiata, una donna sui cinquant’anni di Auckland, non ha più sintomi da 48 ore, dunque è considerata ristabilita”, ha detto il Ministero della Salute. Soddisfazione della premier Jacinda Ardern: “Stasera festeggerò ballando. Questo è stato il risultato del sacrificio del nostro team di cui fanno parte cinque milioni di persone”.
A cura di Ida Artiaco
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La Nuova Zelanda ce l'ha fatta. Ha sconfitto ufficialmente il Coronavirus ed è stata dichiarata Covid free, mentre nel resto del mondo la pandemia continua a fare vittime. Nei prossimi giorni, come ha annunciato la premier Jacinda Ardern, saranno anche eliminate le ultime restrizioni mentre saranno mantenuti i controlli alle frontiere per evitare il rischio di una seconda ondata dell'infezione. "Siamo pronti", ha detto il primo ministro in una conferenza stampa a Wellington, aggiungendo che i neozelandesi si sono "uniti in modi senza precedenti per schiacciare il virus. I confini rimangono chiusi, la nostra gestione dell’isolamento continuerà e sarà più importante che mai, dal momento che sappiamo che questo è un potenziale percorso del virus. Quasi certamente avremo altri casi, ma questo non significherà che abbiamo fallito, fa parte della natura della malattia", ha aggiunto Ardern.

La Nuova Zelanda, che conta poco più di 5 milioni di abitanti, ha registrato 1.154 casi di contagio e 22 decessi dalla fine dello scorso mese di febbraio. "L’ultimo caso, una donna sui cinquant'anni di Auckland, non ha più sintomi da 48 ore, dunque è considerato ristabilito", ha confermato il ministero della Sanità. Il 25 marzo il governo aveva deciso di dichiarare il lockdown e di chiudere il Paese per quattro settimane, richiedendo che la maggior parte dei neozelandesi rimanesse a casa, prima di allentare gradualmente le restrizioni. Una politica, questa, che è stata lodata dalla stampa e dalla comunità internazionale per l'efficacia dimostrata. Michael Baker, docente di Salute pubblica all’Università di Otago e uno dei più autorevoli epidemiologi del paese, aveva definito fondamentale l’approccio per “eliminazione” fin dall’inizio e il caso neozelandese "un trionfo di scienza e leadership. Mentre altri paesi hanno avuto un graduale aumento dei casi, il nostro approccio è stato esattamente l'opposto, con l'intento non di appiattire la curva dei contagi e quindi rallentare la malattia ma di eliminarla del tutto".

E ora, dopo due mesi, il Paese sembra tornare lentamente alla normalità. Da sabato riprenderà anche il campionato di Super Rugby seppur in una versione più ridotta, il pubblico potrà accedere agli stadi nazionali, ripartiranno anche tutte le attività produttive, anche quelle del commercio al dettaglio, e i mezzi pubblici. "Penso che i nostri risultati collettivi parlino da soli – ha concluso Ardern -. Questo è stato il sacrificio del nostro team di cui fanno parte cinque milioni di persone: tenerci reciprocamente al sicuro e mantenerci bene l'un l'altro. Staserà ballerò per festeggiare". La Nuova Zelanda entra così a far parte fa ora parte del piccolo gruppo di Paesi Covid free, insieme al Montenegro, che ha riferito di non avere più casi attivi di virus il 25 maggio, le Figi, che hanno fatto lo stesso il 5 giugno, e le Isole Faroe il 9 maggio. Taiwan, Islanda, Cambogia e Trinidad e Tobago dicono che hanno ancora meno di 10 casi attivi.

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