Jihadi John è morto: ora lo conferma anche la rivista dell’Isis

Jihadi John è morto: la conferma definitiva, se non fosse stata sufficiente quella del Pentagono delle scorse settimane, arriva dall'ultimo numero di Dabiq, la rivista ufficiale dello Stato Islamico, in cui appare un articolo commemorativo che conferma il decesso del "boia" dell'Isis, più volte apparso in video che mostravano l'esecuzione capitale di alcuni ostaggi occidentali: tra gli altri Jihadi John ha ucciso i giornalisti statunitensi James Foley e Steven Sotloff. Il Dipartimento di Stato americano aveva comunicato di aver ucciso il miliziano durante una serie di raid aerei vicino a Raqqa, in Siria, avvenuti lo scorso novembre. A lungo, tuttavia, il decesso del "boia" era stato ritenuto dubbio. La pubblicazione su Dabiq di un articolo conferma la notizia e aggiunge che il suo vero nome era Abu Muharib Al-Muhajir, era nato in Kuwait da madre yemenita, ed era cresciuto a Londra dove la sua famiglia si era trasferita quando era piccolo.
Che il miliziano fosse stato ucciso era comunque piuttosto sicuro dal momento che uno degli ultimi video di minacce alla Gran Bretagna mostrava un altro uomo, che la BBC non aveva esitato a definire il “nuovo Jihadi John” arrivando anche a tracciarne un probabile identikit. Si tratterebbe di Siddhartha Dhar, 32 anni di origini indiane, ex commerciante di Londra convertitosi all'Islam e andato in Siria per combattere.