Jihadi John chiede scusa, non alle vittime dell’Isis ma ai suoi genitori

Tra i tanti messaggi diffusi dal Califfato Islamico si rifà vivo Jihadi John, il cosiddetto boia inglese dell'Isis, tristemente famoso per aver decapitato molti dei prigionieri in mano ai jihadisti in Siria. Questa volta fortunatamente non si tratta di un altro macabro video a scopo di propaganda bensì di un messaggio di scuse dell'uomo. Come ha rivelato il Sunday Times, però, non c'è nessun ripensamento sui suoi gesti, si tratta infatti di un discorso non rivolo alle sue vittime ma alla famiglia ancora nel Regno Unito, inevitabilmente minacciata dopo la rivelazione della sua identità da parte dei media britannici. Con un messaggio inviato dalla Siria ai familiari, l'uomo identificato come Mohammed Emwazi avrebbe chiesto perdono alla madre e al padre "per i problemi e i guai che la rivelazione della mia identità ha causato". Sempre secondo i media locali, il messaggio di Jihadi John sarebbe arrivato ai parenti attraverso vari passaggi di mano dalla Siria.
Motivi religiosi
In effetti gran parte della famiglia dell'uomo dopo la rivelazione della sua identità ha dovuto cambiare vita e al momento vive in una località segreta del Regno Unito sorvegliata dalla polizia per possibili ritorsioni dopo diverse minacce. Solo il padre vive stabilmente in Kuwait dove il governo locale gli ha chiesto di dissociarsi apertamente dalle posizioni e dalle azioni del figlio assassino. Come segnalano i giornali britannici, in realtà il messaggio di scuse del boia sarebbe legato più che altro a ragioni religiose che non a un pentimento reale: L'Islam infatti impone di non disubbidire o dare preoccupazioni ai propri genitori.