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L'omicidio di Niccolò Ciatti in Spagna

Italiano ucciso in Spagna, il papà di Niccolò Ciatti: “Non sono esseri umani ma bestie”

Le parole del padre di Niccolò Ciatti, il ventiduenne di Scandicci ucciso da altri giovani in una discoteca di Lloret de Mar. In un video si vede la folla ferma intorno agli aggressori, senza intervenire in difesa della vittima.
A cura di Susanna Picone
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Dopo gli amici e la fidanzata di Niccolò Ciatti, il giovane di ventidue anni ammazzato con calci e pugni in una discoteca di Lloret de Mar, in Spagna, a parlare è suo padre. Un uomo che, intervenendo al Tg1, ha ammesso di aver fatto fatica a guardare il terribile video che mostra l’aggressione di suo figlio. “Ho visto la metà di questo video terribile – ha confidato – perché come padre non ci sono riuscito, mi sono ripromesso anche di non farlo vedere a mia moglie ma lei lo ha già visto. Ora che ne ho visto un pezzo è la dimostrazione delle bestie che abbiamo di fronte”.

Le parole del papà di Niccolò Ciatti

“Non sono essere umani ma bestie che hanno ammazzato mio figlio come un sacco di patate, non posso dire neanche come un cane perché neanche un cane si merita una fine così”, ha detto il papà di Niccolò, che subito dopo aver avuto la notizia dell’aggressione di suo figlio lo ha raggiunto in Spagna. Ancor più triste, ha ammesso l’uomo, è che vedendo il video dell’aggressione ha notato “che tutti, tutti sono stati a guardare impotenti, sarebbe bastato che forse qualcuno intervenendo poteva risparmiargli quelle pedate sulla testa, quelle botte al cuore che me l'hanno ammazzato”. Niccolò, così ancora il padre, “ha trovato queste tre persone che lo hanno spinto, perché queste sono persone che cercavano soltanto le botte, paramilitari non lo so che cosa sono e poi me lo hanno massacrato”. Lo hanno distrutto – così l'uomo ha parlato di quel figlio "alto più di un metro e novanta per 80 chili" – "solo perché ha ricevuto una spinta e lui ha reagito e questo non ha aspettato altro che massacrarlo, perché questo era il suo lavoro, lo voleva massacrare e me lo ha ammazzato".

Per la morte di Niccolò Ciatti arrestati tre giovani

Per la morte del giovane fiorentino sono finiti in manette altri tre giovani, dei russi di 20, 24 e 26 anni, rintracciati, sulla base delle testimonianze, sul lungomare di Lloreta de Nar. La Farnesina ha fatto sapere che insieme al Consolato Generale d'Italia a Barcellona sta seguendo sin dall'inizio il caso con la massima attenzione: “Il Consolato, che sta prestando alla famiglia ogni possibile assistenza, è in contatto con le Autorità locali e al momento sono in corso accertamenti volti a chiarire la dinamica dei fatti".

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