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L'omicidio di Niccolò Ciatti in Spagna

Omicidio Ciatti, confermata la condanna a 23 anni per Bissoultanov. Il papà: “Ora deve essere trovato”

La Cassazione ha confermato la condanna a 23 anni di carcere per Rassoul Bissoultanov. Il ceceno, tuttora latitante, è accusato di aver pestato e ucciso Niccolò Ciatti nella notte tra l’11 e il 12 agosto 2017 fuori da una discoteca di Lloret de Mar in Spagna.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Niccolò Ciatti (Facebook)
Niccolò Ciatti (Facebook)
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La Cassazione ha confermato la condanna a 23 anni di carcere per Rassoul Bissoultanov, il ceceno, tuttora latitante, accusato di aver pestato e ucciso Niccolò Ciatti nella notte tra l'11 e il 12 agosto 2017 fuori da una discoteca di Lloret de Mar in Spagna.

I supremi giudici della prima sezione penale hanno accolto quanto chiesto dalla sostituto procuratrice generale di Cassazione Antonietta Picardi e hanno dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla difesa. Diventa così definitiva la sentenza emessa lo scorso luglio dalla Corte di Assise d'Appello di Roma che aveva confermato la condanna di primo grado.

L'imputato, aveva sottolineato Picardi di Cassazione, è "campione di arti marziali, muscoloso e consapevole della sua forza. Ha agito contro una persona inerme e indifesa". Il sostituto procuratore generale aveva evidenziato inoltre come quello di Ciatti non potesse essere considerato un omicidio preterintenzionale.

"Niccolò – ha detto – dopo essere caduto a terra per il primo pugno ricevuto, è stato colpito una seconda volta mentre si stava rialzando". La decisione della Cassazione è attesa in giornata.

Le parole del papà di Niccolò, Luigi Ciatti

"Credo sia sia stata riconosciuta la colpevolezza di Bissoultanov. Questo è il primo passo, adesso va ricercato affinché vada in carcere perché purtroppo Niccolò non può fare quello che fa lui e non è giusto", ha detto Luigi Ciatti, padre di Niccolò, commentando la decisione della Cassazione.

Il ragazzo era intervenuto per sedare una rissa fuori da una discoteca e prendere le parti di alcuni amici, ma si è trovato circondato da tre persone, di cui solo una condannata a 15 anni di carcere anche in Spagna.

Il giovane ceceno risulta ancora latitante e ricercato in Europa: il 30enne infatti era riuscito a darsi alla fuga dopo la scarcerazione alla luce di un'istanza accolta dai giudici italiani su un difetto di procedura. L'uomo era stato estradato in Italia nel dicembre 2021 dalla Germania dopo essere stato fermato per un incidente d'auto.

Bissoultanov aveva già tentato la fuga dopo un primo permesso, concesso dalla Spagna, per andare a trovare la famiglia a Strasburgo. Dal 2021, dopo la scarcerazione in Italia per un difetto di forma, di lui si sono perse le tracce.

"Mi auguro che il nostro governo, le nostre autorità e le forze dell'ordine italiane si impegnino nelle ricerche – aveva detto ancora il papà di Niccolò prima della decisione- cosa che purtroppo non è accaduta in Spagna. Spero sia la volta buona, è il minimo per quello che ha fatto a mio figlio".

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