Irruzione dell’Idf sulla nave Handala diretta a Gaza con due italiani a bordo: “Ci abbiamo provato lo stesso”

“Sapevamo che Israele ci avrebbe potuto fermare ma ci abbiamo provato lo stesso perché l'alternativa è continuare ad aspettare una reazione del nostro governo, e affidare il proprio senso di giustizia, la propria morale e la propria umanità a chi non ne ha”, ci aveva scritto Tony Lapiccirella a bordo della Handala, l’imbarcazione della Freedom Flotilla Coalition, poco prima che venisse intercettata dall'Idf (Israel Defence Force). La nave umanitaria, che stava portando aiuti alla popolazione di Gaza, affamata da mesi dopo l'invasione di Israele, è stata abbordata dall'esercito di Tel Aviv nella serata di sabato.
“Tre navi si stanno avvicinando molto velocemente a noi”, aveva denunciato il giovane intorno alle 19:30 di oggi, quando 19 attivisti e due giornalisti a bordo della nave si trovavano a 66 miglia nautiche da Gaza, in acque internazionali. “Ci stiamo preparando con tutte le misure di sicurezza”, aveva continuato. Dalle telecamere di sorveglianza in diretta streaming su YouTube si vedevano già i membri dell'equipaggio mettere i giubbotti di salvataggio, tra loro anche due parlamentari francesi di cui una parlamentare europea.
Poco dopo la Handala ha richiesto alle autorità egiziane di poter entrare d’urgenza nelle loro acque territoriali, senza mai ricevere una risposta. L’imbarcazione ha virato, così, verso sud, nel tentativo di avvicinarsi all’Egitto. Ma le motovedette israeliane sono arrivate prima che loro potessero entrare in acque egiziane.

Alle 22:45 i militari israeliani sono già a bordo della nave, dalle telecamere di sorveglianza si vedono salire sulla Handala una decina di militari armati, gli attivisti restano seduti con i giubbotti di salvataggio addosso e le mani in alto, poi le telecamere vengono manomesse, lo schermo diventa nero e si sentono solo le urla dell'equipaggio. Come è avvenuto un mese fa con gli attivisti a bordo della Madleen, dove si trovava anche Greta Thunberg, i 21 membri della Handala compresi i due connazionali saranno con ogni probabilità deportati in Israele e arrestati. Se così dovesse essere, tutto l’equipaggio ha già dichiarato che entrerà in sciopero della fame in solidarietà con la popolazione di Gaza, dove da ottobre 2023 122 persone di cui 83 bambini sono morti di fame a causa del blocco imposto da Israele agli aiuti umanitari.
“Chi antepone il profitto alla vita e permette lo sterminio di un popolo intero, è complice. Se non volete altre navi civili tentare la sorte per la più minima possibilità di superare il blocco navale di Israele allora fate pressione sul governo italiano perché faccia il suo lavoro, perché riconosca lo stato palestinese, interrompa le relazioni economiche con Israele e si imponga per la fine del blocco navale e dei bombardamenti. Altrimenti torneremo, se non noi tanti altri" ha aggiunto Lapiccirella nella nota inviata a Fanpage.it prima che fosse staccata la connessione satellitare della nave, concludendo: "In Puglia si dice che col tempo anche una goccia può bucare una roccia. Noi siamo solo un'altra goccia”.