In Spagna riaprono bar e ristoranti, ma non a Madrid, Barcellona e Valencia
È il secondo paese al mondo per numero di contagi ufficiali (224.350 unità, 26.621 morti) ma in Spagna è appena scattata la cosiddetta fase 1 della de-escalation post emergenza da coronavirus: diminuiranno le restrizioni ai movimenti dei cittadini (che potranno incontrare parenti e amici) e riapriranno ristoranti, bar, hotel e negozi. A riferirlo El Pais, che ricorda come al momento il provvedimento non riguardi Madrid e Barcellona, considerate ancora zone a rischio.
In Andalusia, nel sud del paese, oggi si discuterà il piano spiagge, in vista dell'estate. Il governo locale è orientato a permettere l'ingresso con alcuni limiti, fino al 40% dello spazio negli stabilimenti, con controlli di polizia all'ingresso, distanze e il divieto di giochi collettivi. Nella Comunità di Madrid sette milioni di mascherine saranno distribuite gratuitamente nelle farmacie e le autorità vogliono che diventino obbligatorie negli spazi chiusi e nei contatti tra i cittadini.
In zone fortemente turistiche come le Canarie e le Baleari verranno rialzate le saracinesche di bar, ristoranti, negozi, musei, palestre e hotel, dopo che il governo ha ritenuto che l'epidemia fosse sotto controllo in quelle aree. Da oggi è permesso spostarsi all'interno della propria provincia e incontrare fino a 10 persone. In chiesa sono riprese le funzioni religiose, ma con un distanziamento nei posti a sedere. Madrid, Barcellona, Valencia e altre città come Malaga e Granada resteranno alla fase 0, ossia il lockdown. Se tutto andrà come da programma, nelle prossime settimane scatteranno le altre tre fasi di allentamento delle restrizioni.