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Proteste in Iran dopo la morte di Mahsa Amini

In Iran pene più dure per le donne che non indossano il velo: fino a 10 anni di carcere 

La proposta del parlamento iraniano prevede pene fino a dieci anni di reclusione per chi non indossa l’hijab in pubblico. Un anno fa, nel Paese cominciarono le proteste per la morte di Mahsa Amini, 22enne arrestata per avere violato gli obblighi morali della repubblica iraniana.
A cura di Matteo Pelliccia
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Il parlamento iraniano ha adottato una proposta di legge che prevede sanzioni più severe per chi non rispetta l'obbligo di indossare il velo islamico, il cosidetto hijab, in pubblico. La decisione è stata presa pochi giorni dopo il primo anniversario della scomparsa di Mahsa Amini, giovane 22enne arrestata dalle autorità per aver violato le norme sull'abbigliamento del paese.

La morte di Amini, nell'autunno scorso, scatenò mesi di proteste, durante i quali tantissimi giovani scesero in piazza per chiedere un cambiamento nel sistema di governo dell'Iran.

La proposta di legge prevede anche sanzioni per i ristoratori che servono clienti che non indossano il velo obbligatorio e per gli attivisti che si oppongono a questa imposizione. In futuro, chi commettesse tali reati, se la proposta di legge dovesse passare nel parlamento iraniano, rischierebbe fino a dieci anni di reclusione.

La proposta di legge, approvata da 152 membri del parlamento iraniano, composto da 290 seggi, deve ancora essere ratificata dal Consiglio dei Guardiani della Costituzione. L'organo è composto da sei teologi e sei giuristi e la sua funzione principale è di vegliare sulla compatibilità delle leggi con la Costituzione e l'Islam. Se verrà approvata, la nuova legge avrà una validità iniziale di tre anni.

Le proteste innescate dalla morte di Amini, avvenuta il 16 settembre 2022, si sono gradualmente placate all'inizio di quest'anno a seguito di una repressione massiccia delle manifestazioni, durante la quale più di 500 manifestanti sono stati uccisi e oltre 22.000 sono stati arrestati.

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In Iran durante l'estate è stata promossa una nuova campagna per far rispettare l'uso del velo. I leader religiosi iraniani considerano infatti il rispetto dell'hijab una pietra angolare della Repubblica islamica.

Nel Paese si assiste da anni a uno scontro sul velo: da un lato, le autorità, che attribuiscono le proteste all'influenza delle nazioni occidentali, senza tuttavia fornire prove concrete; dall'altro, i manifestanti, che nel corso delle proteste dell'ultimo anno hanno spesso affermato di essere motivati dalla diffusa corruzione nel Paese e dalla cattiva governance del clero al potere nel paese.

L'Iran è una repubblica islamica, presidenziale e teocratica: lo Stato presenta una sorta di sistema duale, in cui da un lato vi sono le istituzioni elette dal popolo, che detengono il potere legislativo ed esecutivo; dall'altra parte vi sono gli organi religiosi non elettivi, che controllano e giudicano l'operato delle istituzioni in base alla loro fedeltà al Corano e ai principi dell'Islam.

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