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In Argentina le persone preferiscono avere il resto in caramelle perché valgono più dei soldi

Caramelle al posto del resto. Sembra questa la metafora dell’Argentina in queste settimane alle prese con una delle crisi economiche più forti che la storia del Paese ricordi. L’inflazione cresce e il peso perde valore tanto che le monete sembrano sparire dalla circolazione. Intanto le aziende dolciarie cambiano il packaging delle proprie caramelle aggiungendo la dicitura “ideali per il resto” pronte a fronteggiare un mercato tristemente in cambiamento.
A cura di Chiara Ammendola
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Le caramelle Mini Strong prodotte dall'azienda Arcor
Le caramelle Mini Strong prodotte dall'azienda Arcor

"Posso restituirti delle caramelle, non ho resto?", potrebbe chiamarsi così questa storia. E che la storia, spesso, tende a ripetersi ce l'ha insegnato la storia stessa. Corsi e ricorsi, soprattutto nei momenti più difficili, come quello che sta attraversando l'Argentina, alle prese con una crisi economica che il Paese ben conosce e che sembra perdurare nel tempo. Lo sanno bene anche gli argentini alle prese con gli effetti di questa crisi, ovvero la povertà. Due i dati allarmanti che giungono dal paese latinoamericano: uno riguarda la percentuale delle persone che vivono sotto la soglia della povertà, ovvero il 40%, un altro dato riguarda invece quelle famiglie che riescono a mangiare solo una volta al giorno, e soprattutto grazie alle mense popolari e alle parrocchie si sfamano milioni di indigenti.

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Intanto l'inflazione continua a crescere così come riporta "El Pais": nel mese di maggio è salita di 3,3 punti percentuali, accumulando un 21,5 per cento da gennaio. E il peso perde valore: al cambio ufficiale vale un centesimo di dollaro e quasi un centesimo di euro. Fino al 2001 invece un peso valeva un dollaro. Oggi in pratica se una persona vuole comprare una lattina di Coca Cola in un negozio ha bisogno di più di 50 monetine. I centesimi sono praticamente inutili, non hanno valore e per questo sempre più persone quando fanno la spesa rischiano di ritrovarsi a ricevere il resto sottoforma di caramelle, come si era soliti fare un tempo, o come ancora si fa nei piccoli borghi o paesini di provincia d'Italia quando le monete in cassa scarseggiano. Una pratica che a noi evoca ricordi romantici ma che per gli argentini rischia di diventare un'amara realtà.

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Non sembra così lontana l'ipotesi per cui le persone potrebbero trovarsi a ricevere caramelle al posto delle monete, quei centesimi ormai privi di valore. Ricevere monete da uno o due pesos è diventata "una seccatura" e anche poco redditizia spiega qualcuno: insomma un vero e proprio "peso" nelle tasche e nei portafogli di chi li riceve. Un'ipotesi che ha spinto una nota azienda dolciaria del Paese a cambiare il packaging delle proprie caramelle aggiungendo la dicitura "Ideal para el vuelto", ovvero "Ideali da utilizzare come resto". Insomma le caramelle, anche se solo idealmente, sembrano avere molto più valore dei soldi. Il marketing impiega poco a riconoscere anche in una crisi economica uno spazio in cui potersi introdurre, chi invece sembra far fatica ad adattarsi sono proprio gli argentini che di romantico in quel resto dato in caramelle ci vedono poco e niente, solo un futuro incerto, soprattutto per i propri figli.

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