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Impiccata per aver ucciso il marito nel 2018, era già morta per la paura: orrore in Iran

Era stata condannata all’impiccagione per aver ucciso suo marito nel 2018 dopo le ripetute violenze da lui perpetrate su di lei e sui figli. Zahra Esmaili, di 42 anni, sarebbe però deceduta per arresto cardiaco dovuto alla paura prima di salire sul patibolo. La vista di altre 16 esecuzioni avrebbe fermato il suo cuore. Nonostante tutto, denuncia il suo legale, il corpo della donna è stato comunque impiccato.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Il suo cuore si era già fermato per lo spavento prima che la impiccassero: la vista di altri 16 uomini morti sul patibolo l'aveva terrorizzata fino al decesso. Zahra Esmaili, donna iraniana condannata alla pena capitale per aver ucciso nel 2018 il marito, sarebbe morta di paura secondo il suo avvocato. L'uomo era indicato come un funzionario dei servizi dell'intelligence ed era stato accusato dalla moglie e dai figli di continue violenze domestiche. "Zahra ha avuto un arresto cardiaco prima ancora di salire sul patibolo. Nonostante ciò, il suo corpo è stato comunque impiccato" ha scritto su Facebook il legale Omid Moradi

Secondo quanto riportato dalla Bbc, l'avvocato avrebbe fornito anche un bilancio delle esecuzioni avvenute nel carcere di Rajei- Shahr, nella città di Karaj. Tra le condanne confermate dall'organizzazione Iran Human Rights c'era anche quella di Zahra. L'avvocato però assicura che la donna di 42 anni sarebbe morta prima di salire sul patibolo per arresto cardiaco, così come riporterebbe il certificato di morte visionato dal legale.

La storia di Zahra e dei suoi figli aveva suscitato grande clamore in Iran. Aveva ucciso il marito nel 2018, stanca delle continue violenze perpetrate dall'uomo su di lei e sui suoi figli. Più volte avevano cercato di denunciare e di raccontare all'opinione pubblica cosa accadesse tra le mura domestiche. Nulla da fare, però, perché quell'uomo era sempre stato considerato "più importante" in quanto membro dell'intelligence della vita e della serenità di una donna di 42 anni e dei suoi figli, ora rimasti senza una madre. Eppure, nel raccontare l'omicidio, i media avevano cercato di porre l'accento sulle condizioni nella quale Zahra aveva dovuto agire e sullo sfinimento che l'aveva portata a compiere quel gesto. Purtroppo però, le autorità l'avevano comunque condannata e nulla a potuto salvarla dalla pena capitale decisa dalla giustizia iraniana.

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