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Il modello da milioni di follower condannato ai lavori forzati per aver protestato in Myanmar

Paing Takhon è stato condannati a 3 anni di carcere e ai lavori forzati per aver preso parte alle proteste contro il regime militare del Myanmar e il colpo di stato.
A cura di Antonio Palma
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Modello e attore conosciuto da tutti nel suo Paese e con milioni di fan sui social, neanche questo ha evitato a Paing Takhon una condanna a 3 anni di carcere e ai lavori forzati per aver preso parte alle proteste contro il regime del Myanmar. Il giovane si era esposto apertamente prendendo parte alle proteste contro il golpe militare ed è stato anche esplicito nel condannare il governo proprio sui social. Il 24enne infatti aveva partecipato a diverse manifestazioni e marce di ribellione. Per questo era stato già fermato e arrestato nell’aprile scorso quando soldati armati hanno bussato alla porta di casa sua alle 5 del mattino portandolo via. Nonostante gli appelli social e la mobilitazione per lui, il regime militare lo ha portato in tribunale condannandolo a tre anni durante i quali sarà sottoposto anche ai lavori forzati, come ha confermato il suo legale all’Afp.

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L'esercito birmano ha preso il potere in Myanmar a febbraio sostenendo di dover ripristinare l’ordine dopo l’accusa di brogli elettorali alle elezioni presidenziali dalle quali erano usciti sconfitti so. Da allora ha intrapreso una brutale campagna di repressione contro ogni oppositore che ha visto tra i principali obiettivi Aung San Suu Kyi la leader dell’opposizione e icona pro-democrazia del Paese, già condannata a quattro anni di carcere per incitamento al dissenso e violazione delle regole del Covid-19, la prima di una serie di verdetti che potrebbero portarla al carcere a vita.

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Proprio l’arresto di Aung San Suu Kyi era stato uno dei punti che aveva spinto l’attore a scendere in campo contro il regime. “Condanniamo fermamente il colpo di stato militare. Chiediamo il rilascio immediato di Aung San Suu Kyi, del presidente U Win Myint, dei ministri del governo civile e dei membri eletti del parlamento” aveva scritto Takhon, aggiungendo: “Chiediamo di rispettare i risultati delle elezioni del 2020 e di formare al più presto un nuovo governo civile”. Messaggi arrivati a milioni di follower che hanno dato fastidio ai militari. Non a caso il suo account Instagram con oltre un milione di follower è stato rimosso poco dopo il suo arresto, insieme al suo account Facebook. Paing Takhon non è l’unico personaggio dello spettacolo finito in cella Myanmar, con lui arrestai anche comici, miss e artisti in generale. Secondo l’Assistance Association for Political Prisonersa, a seguito delle proteste di piazza almeno 1.178 persone sono state uccise e 7.355 arrestate, accusate o condannate durante la repressione del dissenso.

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