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Il dramma delle gemelline siamesi senza futuro, il papà: “Non sceglierò quale uccidere”

Senza un intervento chirurgico, un giorno le gemelle siamesi moriranno. Con un intervento, una sopravvivrebbe e l’altra no. Il papà, un ex manager senegalese volato a Londra nella speranza di dar loro un futuro, ha deciso di non prendere questa decisione: “Sarò qui con loro, fino alla fine, non posso decidere di uccidere una delle due, le amo entrambe”.
A cura di Susanna Picone
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Un papà che decide di rifiutare l’intervento chirurgico che avrebbe comportato il sacrificio di una delle sue due bambine, “ghiaccio e fuoco” come le chiama lui. Non può scegliere quale sacrificare e così non ne salverà nessuna delle due. È la drammatica storia di Marieme e Ndeye, due bimbe siamesi di tre anni che condividono l'apparato digerente, il fegato e hanno solo tre reni. Il loro papà, un ex manager senegalese che si chiama Ibrahima Ndiaye, dal suo Paese è volato a Londra per cercare di dare speranza alle figlie ma in ospedale, al Great Ormond Street, gli hanno detto che solo una delle due sarebbe sopravvissuta alla separazione. A guidare l’équipe medica c’è un chirurgo italiano, Paolo De Coppi, che purtroppo non ha potuto dare una notizia diversa al genitore se non quella che Ndeye non sarebbe potuta sopravvivere all'intervento. E così Ibrahima ha fatto la sua scelta: le gemelle siamesi rimarranno unite fino alla morte. Impossibile per un padre decidere in maniera diversa. Ndeye è la più calma delle gemelline siamesi, il “ghiaccio” per il suo papà ed è quella col cuore più debole. Ibrahima, musulmano sufi con una fede che ha avuto un ruolo nella scelta, ha deciso di non sacrificarla anche se il loro destino è segnato dato che a breve entrambe moriranno. “Sarò qui con loro, fino alla fine, non posso decidere di uccidere una delle due, le amo entrambe”, ha detto il genitore. “Una decisione impossibile” è il titolo di un documentario in onda sulla Bbc sulla storia delle gemelline siamesi.

I medici non si opporranno alla decisione della famiglia – Paolo De Coppi, capo dell’équipe del Great Osmond Street Hospital di Londra dove le gemelline siamesi Marieme e Ndeye avrebbero dovuto essere separate, al Corriere ha spiegato che ora le piccole sono a casa con il papà: “Giocano, ridono, la qualità di vita è buona, nonostante tutto. Difficile pensare di dividerle, vedendole così. Comprendo il rifiuto del padre e della madre che sono persone molto ragionevoli”. “Il comitato etico dell’ospedale ci aveva messo di fronte a diverse soluzioni. Allinearci alla volontà della famiglia oppure fare l’intervento, consapevoli che una delle due bambine sarebbe stata sacrificata per cercare di salvare la sorella. Abbiamo rispettato il desiderio dei genitori. Non ce la siamo sentita di richiedere al giudice di togliere loro la patria potestà e forzare la mano come è successo una volta per due gemelli di Manchester”, ha aggiunto.

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