Il discorso di Trump dopo l’attacco degli Usa in Iran: “Ora Teheran faccia la pace o sarà una tragedia”

"Poco tempo fa l'esercito degli Stati Uniti ha eseguito tre grossi attacchi di precisione sui tre siti nucleari fondamentali del regime iraniano: Fordow, Natanz e Isfahan". Con queste parole il presidente degli Usa Donald Trump ha annunciato alla popolazione ciò che aveva già anticipato sui social: un bombardamento ai danni dell'Iran eseguito senza l'approvazione del Congresso, contro stabilimenti atomici, in supporto degli attacchi dell'esercito israeliano avvenuti negli scorsi giorni.
"Un successo spettacolare"
"Il nostro obiettivo era la distruzione della capacità nucleare dell'Iran e lo stop alla minaccia nucleare posta dallo Stato che è il primo sponsor del terrorismo. Gli attacchi sono stati un successo spettacolare, i tre stabilimenti nucleari sono stati del tutto obliterati", ha detto Trump. "L'Iran, il bullo del Medio Oriente, ora deve fare la pace. Se no, gli attacchi futuri saranno molto più grandi, e molto più facili".
In realtà non sono ancora arrivate conferme ufficiali sull'entità dei danni registrati nei siti nucleari iraniani. In particolare a Fordow, lo stabilimento più importante per il programma atomico iraniano, che si trova a quasi cento metri di profondità sotto terra. Non c'è ancora la certezza, quindi, che i bombardamenti statunitensi abbiano avuto l'effetto desiderato, nonostante Trump abbia parlato di un successo "spettacolare".
"Abbiamo fermato una minaccia a Israele"
"Da quarant'anni l'Iran dice ‘morte all'America, morte a Israele'. Abbiamo perso oltre mille persone, e centinaia di migliaia in tutto il Medio Oriente e nel mondo sono morte come risultato diretto del loro odio", ha continuato il presidente. "In particolare, molte sono state uccise dal loro generale, Qassem Soleimani", assassinato dagli Stati Uniti oltre cinque anni fa su ordine di Trump.
Il presidente degli Stati Uniti si è congratulato con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu: "Abbiamo lavorato come una squadra, come forse nessuna squadra ha mai lavorato prima. E abbiamo fatto grandi progressi verso la cancellazione di questa orribile minaccia a Israele". Trump non ha fatto riferimenti a una minaccia agli Stati Uniti, invece. Nel Paese molti hanno sottolineato che un attacco di questo tipo è incostituzionale, perché serve l'approvazione del Congresso, a meno che gli Usa non siano sotto "minaccia imminente". Il presidente si è congratulato anche con i soldati statunitensi, aggiungendo: "Speriamo che non avremo più bisogno dei loro servizi in questo modo, spero che sia così".
La minaccia all'Iran: "Faccia la pace o sarà una tragedia"
Poi ha lanciato un ultimatum. "O ci sarà la pace, o una tragedia per l'Iran molto più grande di quella che abbiamo visto negli ultimi otto giorni", ha detto, minacciando: "Ricordatevi che ci sono molti obiettivi rimasti. Quelli di questa notte erano i più difficili in assoluto, e forse anche i più letali. Ma se la pace non arriva in fretta colpiremo quegli altri obiettivi, con precisione, velocità e abilità. Non c'è esercito al mondo che avrebbe potuto fare ciò che noi abbiamo fatto stanotte, nemmeno lontanamente".
Trump ha poi annunciato una conferenza stampa del generale Dan Caine e del segretario della Difesa, Pete Hegseth. E ha concluso: "Voglio ringraziare tutti, in particolare Dio, voglio solo dire: ti amiamo Dio, amiamo il nostro grande esercito, proteggilo. Dio benedica il Medio Oriente, Dio benedica Israele e Dio benedica l'America. Grazie".
Il discorso integrale di Donald Trump dopo l'attacco all'Iran
Poco tempo fa l'esercito degli Stati Uniti ha eseguito tre grossi attacchi di precisione sui tre siti nucleari fondamentali del regime iraniano: Fordow, Natanz e Isfahan. Tutti hanno sentito questi nomi per anni, mentre loro portavano avanti quest'iniziativa orribilmente distruttiva. Il nostro obiettivo era la distruzione della capacità nucleare dell'Iran e lo stop alla minaccia nucleare posta dallo Stato che è il primo sponsor del terrorismo nel mondo. Gli attacchi sono stati un successo spettacolare, i tre stabilimenti nucleari sono stati del tutto obliterati. L'Iran, il bullo del Medio Oriente, ora deve fare la pace. Se no, gli attacchi futuri saranno molto più grandi, e molto più facili.
Da quarant'anni l'Iran dice ‘morte all'America, morte a Israele'. Hanno ucciso i nostri cittadini, gli hanno fatto saltare le gambe e le braccia con bombe ai bordi della strada – questa era la loro specialità. Abbiamo perso oltre mille persone, e centinaia di migliaia in tutto il Medio Oriente e nel mondo sono morte come risultato diretto del loro odio. In particolare, molte sono state uccise dal loro generale, Qassem Soleimani. Molto tempo fa ho deciso che non avrei lasciato che questo continuasse.
Voglio ringraziare e congratularmi con il primo ministro Bibi Netanyahu: abbiamo lavorato come una squadra, come forse nessuna squadra ha mai lavorato prima. E abbiamo fatto grandi progressi verso la cancellazione di questa orribile minaccia a Israele. Voglio ringraziare l'esercito israeliano per il fantastico lavoro che hanno fatto. E, soprattutto, voglio congratularmi con i grandi patrioti americani che hanno volato su quei fantastici macchinari stanotte e con tutto l'esercito degli Stati Uniti, per un'operazione come il mondo non ne aveva viste da decenni. Speriamo che non avremo più bisogno dei loro servizi in questo modo, spero che sia così. Voglio congratularmi anche con il segretario del Joint Chiefs of Staff, Dan ‘Razin' Caine, un generale spettacolare, e con tutte le brillanti menti militari coinvolte in questo attacco.
Detto questo, la situazione non può continuare in questo modo. O ci sarà la pace, o una tragedia per l'Iran molto più grande di quella che abbiamo visto negli ultimi otto giorni. Ricordatevi che ci sono molti obiettivi rimasti. Quelli di questa notte erano i più difficili in assoluto, e forse anche i più letali. Ma se la pace non arriva in fretta colpiremo quegli altri obiettivi, con precisione, velocità e abilità. La maggior parte può essere distrutta in pochi minuti. Non c'è esercito al mondo che avrebbe potuto fare ciò che noi abbiamo fatto stanotte, nemmeno lontanamente. Non c'è mai stato un esercito che avrebbe potuto fare ciò che è successo poco fa.
Domani il generale Caine e il segretario della Difesa Pete Hegseth terranno una conferenza stampa al Pentagono. Voglio ringraziare tutti, in particolare Dio, voglio solo dire: ti amiamo Dio, amiamo il nostro grande esercito, proteggilo. Dio benedica il Medio Oriente, Dio benedica Israele e Dio benedica l'America. Grazie.