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I reattori nucleari con le crepe in Belgio

Dopo aver sospeso l’attività dell’impianto di Doel 3 (il più grande del Paese, vicino Anversa) il mese scorso, il governo belga è stato costretto ad ammettere le criticità anche per il reattore di Tihange 2, nei pressi di Liegi.
A cura di Biagio Chiariello
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I reattori nucleari con le crepe in Belgio

Segni di crepe sono stati scoperti in un reattore di Tihange, la seconda centrale nucleare del Belgio. La notizia è stata resa nota dalla Electrabel, gruppo da cui dipende la sussidiaria Synatom, che ha il compito di  gestire l’impianto atomico. «Dalle prime verifiche condotte nell’impianto di Tihange 2 sono emersi segni simili a quelli già riscontrati a Doel 3 (la più grande del Paese), che si trova vicino alla città di Anversa, nelle Fiandre», ha rivelato la compagnia in una nota. Il mese scorso, infatti, Bruxelles ha fermato il reattore Doel 3 da 1,006 megawatt, gestito dalla stessa Electrabel, dopo aver rinvenuto spaccature sospette nel serbatoio principale. Una notizia che aveva fatto molto discutere, dal momento che Doel è la centrale costruita nell’area più densamente popolata di tutte quelle presenti in Europa (nel raggio di 75 chilometri dall’impianto vivono quasi 10 milioni di persone). Lo stesso provvedimento era stato poi adottato anche per la centrale di Tihange. Nel comunicato viene spiegato che «saranno necessarie diverse settimane prima di avere risposte chiare» sul numero di crepe, ma intanto Tihange 2 resterà chiusa. Sebbene il  governo belga abbia fatto sapere di voler dire addio al nucleare, l’anno scorso l'energia fondata sull'atomo ha soddisfatto il 54% del fabbisogno di elettricità.
Nonostante l'incidente di Fukushima, i vari incidenti di cui siamo costretti a dar notizia (l'ultimo a Fessenheim, un impianto in Alsazia, al confine con la Germania) e casi come questo del reattore di Tihange 2, il futuro sembra essere comunque dell'atomo. Nel mondo ci sono 433 centrali nucleari, ma si punta ad arrivare a mille, come attestano i dati riportati nei Seminari internazionali sulle emergenze planetarie dello scorso mese a Erice (Trapani).

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