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I genitori del bimbo morto nel pozzo: “Abbiamo promesso un fratellino a Julen e glielo daremo”

Tornano a parlare José Rosello e Victoria Garcia, i genitori del piccolo Julen, il bambino caduto in un pozzo a Totalan, in Spagna, lo scorso gennaio. “Quando ha smesso di piangere, poco dopo la caduta, ho perso la speranza di poterlo riabbracciare vivo”, ha ammesso la mamma, che ha detto anche di sperare di poter avere un altro figlio.
A cura di Susanna Picone
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Tornano a parlare dopo la tragedia che li ha colpiti José Rosello e Victoria Garcia, i genitori del piccolo Julen, il bambino di due anni caduto in un pozzo a Totalan, alle porte di Malaga in Spagna, il 13 gennaio scorso e trovato morto tredici giorni dopo. “Quando ha smesso di piangere, poco dopo la caduta, ho perso la speranza di poterlo riabbracciare vivo”, ha detto la madre di Julen in un'intervista a Espejo Público di Antena 3. Victoria Garcia, che prima di Julen aveva perso anche un altro figlio di tre anni, ha spiegato che sta provando ad avere un bambino: “Ho promesso un fratellino a Julen, ma per ora non sono incinta” ha detto. “Siamo devastati, ma stiamo cercando di andare avanti, come possiamo, con il supporto della nostra famiglia e dei nostri amici. Ringraziamo tutti”, hanno detto ancora i genitori del piccolo Julen visibilmente commossi. “Sopravviviamo – ha aggiunto il papà José – non saremo mai più felici, Julen era il bambino più felice del mondo”.

Per la tragedia di Julen indagato il proprietario del terreno – Per la tragedia in Spagna del piccolo Julen risulta indagato David Serrano, il proprietario del terreno dove c’era il pozzo in cui è caduto il bambino. Interrogati sul rapporto con l’uomo, che è anche un parente della coppia, i genitori di Julen hanno detto che ora non ci sono contatti. Serrano sta provando a difendersi sostenendo che il piccolo è morto a causa delle operazioni di soccorso e non per i traumi riportati nella caduta, come emerso invece dall’autopsia. “Al momento i rapporti con lui non esistono. Non possiamo proibirgli di difendersi, ma non crediamo affatto in quella memoria difensiva”, ha aggiunto José Rosello mostrando il suo dispiacere anche per le informazioni ricevute nei giorni precedenti al ritrovamento del figlio: “Non critichiamo i soccorsi – ha precisato -, ma le false speranze e le risposte vaghe che ci hanno fornito in quelle ore così drammatiche”.

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