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Giubileo di platino 2022

I 70 anni di regno della Regina Elisabetta, Caprarica: “Vi spiego perché non lascerà il trono a Carlo”

Antonio Caprarica spiega a Fanpage.it l’importanza del Giubileo di Platino della Regina Elisabetta II per la casa reale inglese e per il suo popolo: “Evento eccezionale, prima volta in mille anni di storia che un sovrano raggiunge questo record assoluto dei 70 anni di regno. E non ha intenzione di abdicare”.
A cura di Ida Artiaco
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Antonio Caprarica e la Regina Elisabetta II.
Antonio Caprarica e la Regina Elisabetta II.
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A Londra è tutto pronto per i festeggiamenti del Giubileo di Platino della Regina Elisabetta II. La sovrana britannica celebra infatti i 70 anni di regno: tra parate reali e militari e numerose altre iniziative, tra cui anche un mega-concerto con alcuni dei più importanti musicisti della storia internazionale, il weekend dal 2 al 5 giugno sarà interamente dedicato a Elisabetta, la sovrana più longeva d'Inghilterra. La quale, nonostante l'età – si sta infatti avvicinando al secolo – e gli acciacchi di salute, non ha intenzione di abdicare.

Ne è convinto Antonio Caprarica, giornalista tra i massimi conoscitori della Casa reale inglese e autore del volume "Elisabetta per sempre regina. La vita, il regno, i segreti", mentre il 7 giugno uscirà in libreria il suo ultimo libro "William e Harry, da inseparabili a nemici", una storia del tormentato rapporto tra i due figli di Diana.

La Regina Elisabetta all'apertura del Parlamento nel 2019 (Getty).
La Regina Elisabetta all'apertura del Parlamento nel 2019 (Getty).

Caprarica, quanto è importante il Giubileo di Platino per la monarchia inglese?

"L'evento appare evidente che sia eccezionale. È la prima volta nei mille anni di storia della monarchia britannica che un sovrano raggiunge questo record assoluto dei 70 anni. Ma al di là del primato e della statistica da guinness, quello che si celebra in questi giorni del Giubileo è il legame straordinario che si è stabilito tra questa sovrana e il suo Paese.

Elisabetta è certamente una delle regine che anche in un'epoca in cui le monarchie non vanno più di moda rappresenta una grande reggente nella storia della Gran Bretagna. Grande regina al di là della sua apparenza di icona globale, che è diventata nel tempo. Certo, la durata della reggenza è il metro stesso del successo di un sovrano, ma al di là di questo c'è il merito della tenuta dell'incarico da parte di Elisabetta, un lavoro che ha svolto con dignità, devozione e con senso del dovere nei confronti della comunità.

Questo gli inglesi lo hanno avvertito e lo sentono ancora oggi per cui, al di là degli scandali che hanno comunque piegato i suoi anni di regno, il legame stabilito è unico, raramente così intenso e pieno di fiducia. Penso ad esempio a quel discorso di 3 minuti in pieno lockdown anti Covid con una Inghilterra sull'orlo di una crisi di nervi con il quale riuscì a riportare tutte le cose nell'ottica giusta, ristabilendo quel sentimento di fiducia verso le istituzioni che il comportamento errato da parte del governo aveva fatto smarrire".

Cosa rappresenta per l'Inghilterra e per la Regina questo evento?

"Per la sovrana vuol dire naturalmente un riconoscimento eccezionale da parte del Paese dei servizi che lei ha reso alla Nazione e per l'Inghilterra l'ennesimo tributo a una storia importante che l'istituzione monarchica agli occhi dell'80% degli inglesi ha il merito di incarnare e di ricordare quotidianamente".

Ad aprile per la prima volta la sovrana si è fatta sostituire dal figlio Carlo in un evento pubblico. Pensa che potrebbe abdicare?

"No, non ci sarà nessuna abdicazione, come apparso evidente proprio in occasione dell'apertura ufficiale del Parlamento".

La Regina Elisabetta II e il principe William dal balcone di Buckingham Palace nel 2012 (Getty).

Cioè?

"In realtà, al di là della frettolosità dell'informazione nel raccontare quanto successo, la Regina ha fatto ricorso a una legge del 1937, l'atto di reggenza, che le consente di delegare alcune funzioni reali per un tempo limitato a una coppia di consiglieri reali, chiamati Consiglieri di Stato. In totale ne sono quattro: si tratta dei familiari più stretti della Regina, Carlo, William, Harry e Andrea. Questi ultimi per le note ragioni non possono essere utilizzati, così Elisabetta ha delegato a solo due di loro l'apertura del Parlamento.

Erano entrambi presenti alla Camera dei Lord. Dopodiché, tutti i poteri sono rimasti in capo a lei, la Regina non intende abidcare e nemmeno attivare l'atto di reggenza almeno fino a quando le sue condizioni fisiche le permetteranno di mantenere con lucidità il suo incarico.  È pur vero che sia Carlo che William avranno sempre più compiti da svolgere per conto suo perché l'età avanza e naturalmente i viaggi e le funzioni più faticose tenderà a delegarle".

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