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Gli Stati Uniti evitano all’ultimo il default, Biden: “Abbiamo rischiato il collasso economico”

Anche il Senato ha approvato l’accordo sul debito che democratici e repubblicani avevano raggiunto dopo settimane di trattative. A pochi giorni dalla scadenza, gli Stati Uniti evitano così andare in default. Il presidente Joe Biden: “L’America funziona solo tramite il compromesso”.
A cura di Luca Pons
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Il presidente Usa Joe Biden
Il presidente Usa Joe Biden

Alla fine è arrivato il via libera definitivo all'accordo bipartisan sul debito che allontana definitivamente il rischio di default per gli Stati Uniti. Il Senato questa notte – ora italiana – ha approvato il disegno di legge che la Camera aveva già adottato pochi giorni fa: il governo centrale sarà libero di prendere altri soldi in prestito, per pagare i debiti e per erogare servizi di welfare. In cambio, i repubblicani hanno ottenuto che ci siano degli importanti tagli alla spesa pubblica.

Con 63 voti favorevoli (su 60 necessari per la maggioranza) e 36 contrari, i senatori di Washington hanno deciso di sospendere il tetto della spesa. Cioè, il governo potrà prendere fare debito (prendere denaro in prestito) anche oltre la soglia prestabilita, che al momento è di 31.400 miliardi di dollari. Questo tetto al debito è stato raggiunto già a gennaio, e da mesi l'amministrazione Biden usava metodi contabili "straordinari" per riuscire a far quadrare i conti.

Perché ci è voluto così tanto per raggiungere un accordo sul tetto al debito

La segretaria del Tesoro, Janet Yellen, aveva previsto che lunedì 5 giugno sarebbe stato il giorno in cui il governo non avrebbe più avuto soldi per pagare i propri debiti e, così, sarebbe scattato il default. Una situazione che non si è mai verificata nella storia degli Stati Uniti e che avrebbe avuto, con tutta probabilità anche delle conseguenze gravi su molte altre economie del mondo.

È frequente che un'amministrazione raggiunga il tetto al debito, e a quel punto tocca al Congresso decidere di alzarlo oppure di sospenderlo. Questa volta, però, le trattative sono state estremamente dure e prolungate, con il rischio di un default che è parso più vicino di quanto avvenuto in occasioni passate. I repubblicani chiedevano dei tagli alla spesa, temendo che un accordo troppo favorevole ai democratici li avrebbe favoriti alle prossime elezioni. Al contrario, i democratici non avevano intenzione di fare retromarcia su alcune misure – soprattutto di welfare, infrastrutture e lotta alla crisi climatica.

Alla fine, l'accordo è stato raggiunto: il tetto al debito sarà sospeso fino al gennaio 2025, di fatto spostando il problema dall'amministrazione di Joe Biden a quella del prossimo presidente Usa, dato che le elezioni si terranno a novembre 2024. In cambio, i repubblicani hanno messo sul tavolo una serie di tagli alla spesa pubblica. Questo è il motivo per cui due senatori democratici e anche Bernie Sanders, eletto come indipendente, hanno votato contro. I tagli, se mantenuti in vigore per il prossimo decennio, varrebbero 1.500 miliardi di dollari.

Biden esulta: "Compromesso riflette i nostri valori"

Ora manca solo l'ultimo atto formale, la firma del presidente Joe Biden, che avverrà oggi. Biden dopo il voto ha tenuto un discorso dallo Studio ovale della Casa bianca: "Nessuno ha ottenuto tutto quello che voleva ma abbiamo evitato una crisi e un collasso economico", ha detto. "L'unico modo in cui l'America può funzionare è tramite il compromesso e il consenso", perciò aver raggiunto un accordo bipartisan è stato "essenziale".

In caso contrario, ha sottolineato il presidente, "l'economia sarebbe scivolata in recessione e otto milioni di posti di lavoro sarebbero stati persi". In definitiva, il compromesso raggiunto farà "crescere la nostra economia e riflette i nostri valori come Paese".

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