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Giudicata colpevole Kim Potter, la poliziotta che ha ucciso il 20enne Daunte Wright

Kim Potter, l’agente che ha ucciso Daunte Wright, un ragazzo di 20 anni afroamericano, è stata giudicata colpevole di omicidio colposo.
A cura di Enrico Tata
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L'11 aprile scorso Daunte Wright, un ragazzo di 20 anni afroamericano, è stato ucciso da una poliziotta a Minneapolis, Stati Uniti d'America. Oggi Kim Potter, l'agente che ha sparato, è stata giudicata colpevole di omicidio colposo. La donna ha sempre sostenuto la tesi del tragico errore e le immagini che hanno immortalato la scena avvalorano questa versione: avrebbe scambiato il taser con la pistola ed è con la prima arma (non letale) che avrebbe voluto sparare. Stando a quanto si apprende dalle cronache statunitensi, i giurati si sarebbero riuniti per circa quattro giorni prima di deliberare e decidere per la colpevolezza della poliziotta. Ora la donna rischia circa sette anni di carcere. "Il suo rimorso e il suo rimpianto per quanto accaduto sono enormi", ha dichiarato l'avvocato dell'agente, Paul Engh.

I fatti: la morte di Daunte Wright

La morte di Daunte Wright, come detto, è avvenuta lo scorso 11 aprile. Intorno alle 14 viene fermato mentre è a bordo della sua automobile. L'uomo cerca di allontanarsi e di sottrarsi all'arresto e per questo l'agente Potter, 49 anni, gli spara. Il colpo è preciso e diretto al petto del giovane. Ai giurati è stato fatto vedere il video della sparatoria: le immagini mostrano i poliziotti mentre fermano Wright e gli ordinano di accostare perché il 20enne è passato con il semaforo rosso. Uno dei due agenti scopre che nei confronti del ragazzo c'è un mandato di arresto perché il 20enne non si è presentato in tribunale per l'accusa di possesso di armi. Per questo tentano di ammanettarlo e di arrestarlo, ma Wright sfugge alla presa, si allontana e tenta di risalire in macchina. La poliziotta spara un colpo di pistola che colpisce in pieno Wright. Gli avvocati della donna hanno sostenuto sempre la tesi dell'errore, cioè che la loro assistita ha fatto un errore estraendo dalla fondina la pistola invece del taser.

Wright ucciso a pochi chilometri di distanza da George Floyd

"Non è stato un caso. Si è trattato di un uso della forza intenzionale, deliberato e illegale. Un agente con una carriera ventennale alle spalle conosce la differenza tra un taser e un'arma da fuoco. Kim Potter ha giustiziato Daunte per quello che equivale a non più di una piccola infrazione stradale. È tempo di cambiamenti significativi nel nostro Paese", hanno sostenuto gli avvocati della famiglia di Wright. La morte del ragazzo è avvenuta a pochi chilometri dal luogo in cui George Floyd, anche lui afroamericano, è stato ucciso lo scorso anno sempre da un poliziotto.

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