Giovane palestinese trovato morto a Gerusalemme, forse ucciso per vendetta

Un ragazzo di circa 16 anni è stato sequestrato e ucciso e il suo corpo è stato ritrovato in un bosco a Gerusalemme dopo che la famiglia aveva denunciato la sua scomparsa. A darne notizia è la radio militare di Israele, che non esclude che l’omicidio del giovane palestinese sia stato compiuto da ultrà ebrei in ritorsione per l’uccisione dei tre ragazzi ebrei in Cisgiordania. Il giovane, ancora non è stata resa nota la sua identità, sarebbe stato bloccato mentre andava a pregare all’alba in una moschea nell’area di Beit Hanina a Gerusalemme Est, zona della città a maggioranza palestinese: lì sarebbe stato costretto a salire su un’automobile. Il rapimento sarebbe stato ripreso da alcune telecamere di sicurezza. Il suo cadavere è stato trovato circa un’ora dopo in un’altra zona della città. Sul caso sta indagando la polizia, che per ora si è limitata a confermare il ritrovamento del cadavere affermando che si sta investigando “in direzioni svariate”. La portavoce della polizia israeliana, Louba Samri, ha spiegato che gli inquirenti stanno cercando di stabilire se vi è un legame tra il sequestro e il ritrovamento del corpo. “Orribile e barbaro”, così il sindaco di Gerusalemme Nir Barkat ha definito l’uccisione del ragazzo rapito e trovato morto in un bosco. “Sono fiducioso che la polizia prenderà i colpevoli”, ha aggiunto il sindaco che ha fatto appello a tutti “a dare prova di moderazione”.
Scontri e arresti dopo l’uccisione dei giovani
Appresa la notizia della morte del ragazzino, circa 200 giovani palestinesi si sono scontrati con la polizia, lanciando pietre, mentre gli agenti hanno risposto con granate stordenti e proiettili di gomma. La situazione resta molto tesa: ieri dopo i funerali dei tre giovani israeliani uccisi in Cisgiordania, circa 200 israeliani si sono riversati in strada bloccando il traffico automobilistico e alcuni treni leggeri. Gridavano “a morte gli arabi”. La polizia ha riferito che 47 persone sono state arrestate.