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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Gaza, Hamas accetta la nuova proposta di cessate il fuoco: cosa succede ora

Hamas avrebbe accettato l’ultima proposta di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, arrivata dai mediatori egiziani e qatarioti. Si tratterebbe di una tregua di 60 giorni, con la liberazione di dieci ostaggi israeliani vivi e la ripresa degli aiuti umanitari. Ma serve ancora il via libera di Israele, che intanto continua gli attacchi.
A cura di Luca Pons
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Distruzione nella Striscia di Gaza – ph Hassan Jedi:Anadolu via Getty Images
Distruzione nella Striscia di Gaza – ph Hassan Jedi:Anadolu via Getty Images
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Sembra avvicinarsi la possibilità di un nuovo cessate il fuoco, almeno temporaneo, nella Striscia di Gaza. Una fonte interna ad Hamas ha confermato che l'organizzazione ha accettato l'ultima proposta di tregua, arrivata dai mediatori Egitto e Qatar: lo riportano al Jazeera Arabic e numerose agenzie mondiali. Questa darebbe il via a uno stop alle armi di sessanta giorni. L'accordo, però, deve ricevere l'approvazione anche del governo di Tel Aviv. Nel testo si prevederebbe la restituzione di dieci ostaggi israeliani vivi e diciotto morti, ma anche la ripresa degli aiuti umanitari.

"Abbiamo informato i mediatori della nostra approvazione della loro proposta, presentata ieri", ha detto la fonte di Hamas ad al Jazeera. L'accordo, che sarebbe molto simile a quello proposto dall'inviato Usa Steve Witkoff alcune settimane fa, comprenderebbe anche il graduale ritiro delle forze armate israeliane da Gaza. Tuttavia al momento il piano del governo Netanyahu di effettuare un'occupazione completa non si ferma. Anche per questo, non è scontato che Israele accetti la proposta.

Un punto chiave dell'accordo per il cessate il fuoco sono gli aiuti umanitari. La situazione della popolazione civile a Gaza è disastrosa. Israele ha chiuso le forniture dal 2 marzo, e da allora la distribuzione di cibo, acqua e altre forme di aiuto alla popolazione è stata nulla o insufficiente per quasi sei mesi, portando numerose organizzazioni umanitarie a dire che il governo israeliano sta affamando la popolazione della Striscia. Le vittime della carestia e della malnutrizione, secondo il ministero della Salute palestinese, sono state finora 263, tra cui 112 bambini.

A quanto risulta, l'accordo per il cessate il fuoco prevederebbe anche che la fornitura di aiuti umanitari riprenda. Sotto la gestione non delle autorità militari israeliane, ma di enti come la Mezzaluna rossa e le Nazioni unite. Per conoscere i dettagli del possibile accordo bisognerà attendere conferme ufficiali.

Ciò che è certo è che, dopo la prima fase di liberazione dei dieci ostaggi vivi, i negoziati dovrebbero proseguire. E questa volta si cercberebbe una tregua definitiva. I contatti non sarebbero diretti tra Israele e Hamas: negli ultimi mesi sono stati Egitto e Qatar, insieme agli Stati Uniti, a mediare tra i due per cercare di raggiungere un cessate il fuoco.

Oggi la delegazione palestinese e quella qatariota si trovavano in Egitto, e proprio oggi il primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, ha incontrato al Cairo il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. I due hanno ribadito l'importanza dello sforzo per la mediazione, ma hanno anche fissato alcuni paletti.

I leader mediorientali, infatti, hanno parlato dell'urgenza di riaprire la fornitura di aiuti umanitari senza ostacoli nella Striscia di Gaza. Hanno respinto l'occupazione militare della Striscia e lo sfollamento dei palestinesi, e hanno ribadito che serve la nascita di uno Stato palestinese con capitale a Gerusalemme Est.

Parole che non rispecchiano i piani dichiarati dal governo israeliano di Benjamin Netanyahu per la Striscia. I ministri di Netanyahu in passato hanno parlato di "cancellare lo Stato palestinese". È circolata anche l'ipotesi di deportare la popolazione di Gaza. Negli ultimi giorni, però, in Israele si sono fatte più intense le proteste delle famiglie degli ostaggi e in generale di chiede la fine dell'attacco. Resta da vedere se la proposta approvata da Hamas sarà accettata oppure no.

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