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Gaffe della deputata M5S: denuncia la “macelleria ucraina”, ma è la foto di un film

La gaffe della deputata Marta Grande che ha accusato Kiev di aver creato dei campi di concentramento contro la popolazione russa.
A cura di Antonio Palma
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Gaffe della deputata del Movimento Cinque Stelle Marta Grande pochi giorni fa in Aula a Montecitorio. Intervenendo sulla crisi ucraina, infatti, la parlamentare ha parlato di “tremende operazioni di bassa macelleria” da parte delle autorità ucraine citando una foto che circola in rete e che ritrae un soldato ucraino mentre tiene tra le mani sogghignando il braccio semi-carbonizzato di una donna. In realtà, come rivela L'intraprendente, la foto della deputata a 5 stelle si riferisce ad un film di guerra russo del 2008. "Gira in questi giorni in rete una foto che ritrae un soldato ucraino mentre tiene tra le mani sogghignando in modo ineffabile il braccio semi-carbonizzato di una donna" aveva denunciato Marta Grande in Aula, aggiungendo: "Chiediamo a questo governo di impedire che l'Italia venga considerata tanto debole da non sapersi opporre a politiche scellerate che possono riassumersi in quella singola immagine". Lo scatto fotografico citato però, seppur raccapricciante, è solo una foto del backstage di un film russo intitolato Noi veniamo dal futuro. L'immagine in effetti fa parte di una serie di scatti in cui si vedono le maestranze lavorare su costumi, finti cadaveri, braccia e gambe carbonizzate per la scenografia del film di guerra.

La foto di scena del film russo citata da Marta Grande
La foto di scena del film russo citata da Marta Grande

Le accuse all'Ucraina e la risposta dell'ambasciatore a Roma

Dal suo canto Marta Grande, pur ammettendo la svista, dal suo profilo facebook incalza: "Piuttosto che focalizzare l'attenzione sulla frase in cui faccio riferimento ad una foto forse sarebbe più opportuno discutere del concetto di "campo di filtraggio" (consiglio dei ministri ucraino del 10 giugno). Chiedere al Presidente del consiglio ed il Ministro degli esteri italiano di esprimersi a riguardo ci è sembrato quantomeno doveroso". Il riferimento e alla presunta istituzione da parte del governo ucraino di "speciali campi di filtraggio" che secondo la deputata "non rappresentano altro che campi di concentramento atti a raccogliere i rivoltosi del sud-est del Paese”. La denuncia però ha fatto scattare la reazione stizzita dell’ambasciatore ucraino in Italia, Yevgen Perelygin. “Non ci sono campi di concentramento, ma solo campi profughi per accogliere i rifugiati dalla zona del conflitto” ha attaccato il diplomatico di Kiev.

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