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Frodò il Fisco in Italia per finanziare al-Qaeda: l’accusa contenuta nei Pandora Papers

Frodò il Fisco in Italia per finanziare al-Qaeda e gli attacchi terroristici contro la Nato: Ymran Yakub Ahmed, condannato per frode nel 2017 dal tribunale di Milano, è accusato da centinaia di familiari di soldati statunitensi morti durante gli attacchi.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Ymran Yakub Ahmed è stato condannato in Italia per una frode all'Iva da un miliardo nel 2017. Il 45enne è stato denunciato alla giustizia statunitense da centinaia di familiari di soldati americani morti in Afghanistan. Secondo loro, l'uomo sarebbe stato tra i promotori di un'operazione di riciclaggio finalizzata a sostenere il terrorismo e gli attacchi contro le truppe Nato. A svelare il contenuto della denuncia, i "Pandora Papers", frutto dell'inchiesta del gruppo di giornalisti da tutto il mondo dell'ICIJ. L'indagine sui Pandora Papers ha contribuito a diffondere e svelare informazioni sull'esistenza di patrimoni nascosti da personaggi influenti nei paradisi fiscali.

Secondo i legali dei parenti dei militari, la frode sarebbe avvenuta con la compiacenza di importanti banche europee. Dalla metà degli anni 2000 fino al 2010, la cellula terroristica guidata dal 45enne avrebbe raccolto oltre un miliardo di euro nell'ambito di un'organizzazione che operava in Europa e negli Emirati Arabi Uniti. Lo scopo era quello di generare flussi di denaro per al-Qaeda e i talebani. Il sistema avrebbe coinvolto "istituzioni finanziarie globali" secondo l'accusa. Le accuse a carico di Ahmed in Italia erano emerse nel 2014 e riguardavano una frode fiscale compiuta attraverso certificati ambientali introdotti per la riduzione dei gas serra. In tutto sono state indagate 38 persone: secondo la Guardia di Finanza, avevano sottratto all'Italia più di un miliardo di euro di Iva. Il denaro poi era finito nelle mani dei terroristi. Quest'ultima accusa sarà valutata dalla giustizia americana.

Nel 2017 il 45enne era stato condannato per frode. Aveva ottenuto due anni di carcere con pena sospesa dal Tribunale di Milano. Il procedimento italiano non aveva contemplato l'ipotesi di terrorismo, paventata solo in una prima fase dell'indagine. L'uomo era amministratore della società milanese Sf Energy Trading Spa. A mettere gli inquirenti sulle sue tracce, la denuncia di una commercialista di Milano spaventata dall'enormità dei profitti del 45enne e dall'entità degli importi delle transazioni a società di comodo intestate a prestanomi cinesi o inconsapevoli. Le società nascevano allo scopo di produrre documentazione contabile fittizia. In realtà il Ahmed era, secondo l'accusa, un operativo di al-Qaeda. Avrebbe ricevuto un addestramento specializzato per mettere in atto importanti frodi all'Iva. Una volta ottenuti gli euro, li convertiva in dollari statunitensi e poi li trasferiva in Afghanistan, Pakistan e negli Emirati Arabi Uniti al fine di sostenere gli attacchi terroristici.

Al-Qaeda infatti è in grado di indirizzare in modo specifico i truffatori per creare sempre nuovi flussi di finanziamento del terrorismo. Nella denuncia si legge che l'organizzazione terroristica e i talebani avevano creato veri e propri dipartimenti di ricerca per affinare al meglio le strategie nel settore della finanza. Attualmente il 45enne risiede a Dubai, dove conduce una vita lussuosa secondo il sito del Bureau Investigative Journalism. Informato della denuncia, ha fatto sapere tramite i suoi legali di essere "totalmente estraneo ai fatti".

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