Filippo e Lucia, uccisi a Londra mentre erano in bici: è allarme per i ciclisti nella City

Camminare in bicicletta a Londra non è più così sicuro. Ad evidenziarlo è il Times dopo la morte di Filippo Corsini, 21 anni, e Lucia Ciccioli, 32, morti a 7 giorni di distanza, investiti entrambi da un tir nella City mentre andavano sulle due ruote. Si tratta, sottolinea il giornale, dell'ottava vittima di quest'anno in incidenti simili avvenuti quasi sempre per la presenza di veicoli pesanti. In questo come in altri casi l'autista del camion è stato arrestato e ora sarà sottoposto a un processo. Otto morti in 10 mesi. Troppi per “Stop Killing Cyclists”, associazione che ha chiesto al sindaco Sadiq Khan di bandire immediatamente i camion dal centro di Londra.
Filippo e Lucia erano ciclisti esperti. La ragazza, 32 annui, è stata investita e uccisa da un camion all’incrocio di Battersea, appena a sud del Tamigi. Era una cameriera e il giorno in cui è scomparsa stava andando nel ristorante in cui aveva trovato un lavoro. “Le piaceva molto mettersi in sella dopo una giornata di lavoro, lo trovava riposante” dicono i colleghi. Così anche Filippo, erede di una nobile famiglia toscano, stava andando all’università quando è stato travolto davanti alla stazione della metropolitana di Knightsbridge. “La nostra è un’università piccola, siamo come una famiglia”, ha detto il rettore della Regent’s University, Aldwyn Cooper. “Siamo tutti sconvolti, Filippo ci mancherà molto” dice.
La sicurezza di chi pedala a Londra rappresenta un tema caldo, che torna alla ribalta ad ogni nuova tragedia simile a quella che ha colpito i due italiani. L’amministrazione ha stanziato 300 milioni di sterline per l’ampliamento della rete di piste separate dai mezzi a motore da un mini marciapiedi. Un progetto che ha trasformato l’Embankment, la strada lungo il Tamigi dove oggi il traffico è per il 52% composto da ciclisti, e zone come Walthamstow, in una sorta di piccole Amsterdam. Tuttavia ancora non basta.