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Fermato all’uscita da scuola e pestato a sangue da un gruppo di coetanei, 15enne morto dopo ore di agonia

È morto dopo ore di agonia in ospedale il 15enne francese Shamseddine, aggredito da un gruppo di persone con il volto coperto mentre tornava da scuola a Parigi. Secondo gli inquirenti, gli aggressori sarebbero coetanei del ragazzino.
A cura di Gabriella Mazzeo
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È morto nel pomeriggio a Evry, nella banlieu di Parigi il 15enne Shamseddine, violentemente picchiato all'uscita dalla scuola media che frequentava. Il ragazzino era stato aggredito da alcuni coetanei nella giornata di ieri dopo le lezioni, a Viry-Châtillon. La sua morte è stata resa nota dalla locale procura. Sulla sua morte è stata aperta un'inchiesta che per il momento non ha portato a individuare un movente per il pestaggio.

I capi d'accusa per il branco che lo ha aggredito sono di omicidio e violenza di gruppo. Ancora da individuare i giovani che hanno partecipato al pestaggio: la magistratura francese sta lavorando sul caso per individuare i ragazzini che hanno picchiato il 15enne, trovato gravemente ferito a terra da un passante. L'adolescente è stato operato d'urgenza nella notte tra giovedì e venerdì, ma è morto nel primo pomeriggio di oggi.

Sul corpo del ragazzino sarà effettuata l'autopsia. "Dobbiamo proteggere la scuola da questo genere di violenze – ha ribadito il presidente francese Emmanuel Macron durante una visita a un'altra scuola di Parigi, esprimendo il pieno sostegno alla famiglia dell'adolescente già qualche ora prima dell'annuncio del decesso.

Shamseddine, era uno studente di terza e frequentava il collegio Les Sablons di Viry-Châtillon. Alcuni testimoni hanno riferito che il 15enne stava tornando a casa dopo una lezione di musica quando è stato fermato da un gruppo di 3 o 4 persone con il volto coperto dal passamontagna. Secondo le prime informazioni, sarebbe stato fermato nei pressi di due rampe di scale e riempito di botte. Alcune persone sono state interrogate, ma le autorità non hanno ancora individuato una pista sicura.

Restano aperte tutte le ipotesi, sia quelle relative al bullismo che quelle legate a un regolamento di conti fra bande di adolescenti. Per il momento non vi sarebbero dettagli che fanno propendere gli inquirenti per uno scenario o per l'altro.

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