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Famiglia si getta dal balcone, il caso sarà archiviato: “Convinta che il mondo fosse una trappola”

Sarà archiviato il caso della famiglia di 5 persone che si è gettata nel vuoto dal balcone di casa a Montreux, in Svizzera, dopo aver ricevuto la visita della polizia. “Tutti loro erano convinti che il mondo fosse una trappola”
A cura di Gabriella Mazzeo
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L'autopsia ha provato che si sono suicidati dal balcone di casa senza urlare durante la caduta. Cinque persone, tutte appartenenti allo stesso nucleo familiare, che si sono gettate dal terrazzo al settimo piano del loro appartamento di Montreux il 24 marzo del 2022. Non sono state trovate tracce di sostanze stupefacenti o altre lesioni.

Il suicidio, quindi, sarebbe stato deciso di comune accordo tra le cinque vittime della famiglia francese di Vaud. Le motivazioni alla base del gesto non sono ancora chiare. Padre, madre e due figlie sono morte, mentre l'ultimo figlio di 16 anni è sopravvissuto riportando gravi ferite. Il ragazzino si è svegliato dopo un lungo periodo di coma ma senza nessun ricordo di quel 24 marzo.

Impossibile, al momento, ricostruire cosa sia accaduto. Secondo ipotesi investigative, sarebbe stata la donna a convincere marito e figli a compiere il gesto sull'onda di alcune teorie del complotto riguardanti la pandemia e la guerra in Ucraina. Secondo la 41enne Nasrine Feraoun, il mondo "era una trappola non degna di essere vissuta". 

Il caso sarà ora archiviato dopo un anno dal suicidio collettivo. Secondo chi indaga, non vi sarebbero state interferenze esterne e le vittime, arrivate in Svizzera dalla Francia solo due anni prima, non avevano mai fatto capire di volersi togliere la vita. Un evento che non poteva essere previsto o evitato, in pratica.

I cinque non uscivano quasi mai dall'appartamento, ma continuavano la loro vita regolarmente acquistando generi alimentari al supermercato, medicine e prodotti per l'igiene personale. Secondo la polizia, però, quell'ordine apparente sarebbe stato una messa in scena per depistare le indagini. La famiglia, infatti, non si fidava delle istituzioni e i due figli piccoli studiavano in casa per evitare qualsiasi contatto con l'esterno e con le autorità locali.

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