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Elezioni Olanda 2025, i risultati in aggiornamento: Testa a testa tra liberali e ultradestra

Nessun vincitore netto per le elezioni politiche nei Paesi Bassi: il partito liberal progressista guidato da Rob Jetten ha ottenuto 26 seggi come anche il partito di ultra destra Pvv di Geet Wilders. In aumento l’affluenza che segna la partecipazione al voto al 78,4%.
A cura di Andrea Scordino
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Le elezioni politiche di ieri nei Paesi Bassi si sono concluse con un pareggio tra il partito centrista-liberale D66 di Rob Jetten e l’estrema destra del Pvv guidato da Geert Wilders. Con il 97% dei voti scrutinati, entrambe le formazioni ottengono 26 seggi nella seconda camera del Parlamento.

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Rispetto agli exit poll delle 21 e delle 22 di ieri sera, ci sono state delle piccole variazioni. Durante le proiezioni serali il Pvv era dato a 25 seggi contro i 27 assegnati ai liberal progressisti, ma lo scrutinio notturno ha dato modo all’ultradestra di recuperare.

Il D66 di Rob Jetten ha ottenuto 26 seggi, guadagnando ben 17 seggi dalle ultime elezioni. Un trionfo senza precedenti per i liberal progressisti. “Milioni di olandesi hanno voltato pagina, hanno detto addio a una politica di negatività, dell’odio, del ‘non si può fare'”, ha detto il leader di D66 Rob Jetten riguardo al risultato ottenuto.

Pur contando 26 seggi, Geet Wilders è invece da ritenersi il primo degli sconfitti: rispetto alle politiche del 2023, in cui il Pvv contava 37 seggi, oggi, ne perde ben 11. “L’elettore ha parlato. Speravamo in un risultato diverso, ma siamo rimasti fedeli alla nostra posizione”, ha scritto il leader ultra conservatore sui social.

Al terzo posto con 22 seggi, due in meno rispetto le scorse politiche, si posizionano i liberali di destra del Vvd, guidati da Dilan Yesilgoz, delfina dell’ex premier olandese Mark Rutte, oggi Segretario Generale della NATO.

Con 2 seggi 0 ci sono i laburisti-verdi. Rispetto al 2023, l’alleanza guidata da Frans Timmermans ha perso 5 seggi. Subito dopo l’uscita dei primi exit poll, che confermavano il calo, Timmermans si è dimesso dalla guida della coalizione rosso-verde. Ottimi risultati per i i centristi del Cda di Henri Bontenbal che hanno più che raddoppiato i loro seggi: dai 5 che ne avevano dalle scorse politiche sono passati a 18. L’ultradestra di JA21 cresce da 1 a 9 seggi, mentre il Forum per la Democrazia di Baudet raddoppia a 7. Il movimento contadino BBB scende da 7 a 4 seggi. Pesante sconfitta per il centrista Nsc di Omtzigt, che dai 20 seggi del 2023 sparisce dal Parlamento.

Affluenza alle elezioni in Olanda: dati, percentuali e confronto con il 2023

Ai seggi in Olanda si sono recati circa 13 milioni di elettori e l’affluenza ha registrato un lieve aumento: ha votato il 78,4% degli aventi diritto, contro il 77,7% del 2023 e il 78,7% del 2021. L’aumento della partecipazione conferma la tradizione democratica olandese che stacca di oltre 20 punti la partecipazione media europea delle elezioni del 2024, ferma al 50,7%.

Rob Jetten, leader del partito olandese liberal progressista D66
Rob Jetten, leader del partito olandese liberal progressista D66

Cosa succede dopo le elezioni in Olanda: tempi, alleanze e prossimi passi

Per ottenere la maggioranza e formare un governo occorrono 76 seggi sui 150 della camera dell’aia. Al termine dello scrutinio, che verrà ultimato con il conteggio dei voti provenienti dall’estero, si inizierà con le trattative. Sulla scia delle elezioni precedenti e anche a causa di una legge proporzionale pura, si prevedono mesi di lunghe trattative prima che si arrivi alla formazione di un governo. Nell’incertezza di quanto tempo occorrerà e di quali e quanti partiti formeranno una maggioranza, l’opposizione sembra essersi già profilata. Dopo aver provocato la caduta del governo e spinto per elezioni anticipate, il Pvv di Geert Wilders, pur avendo ottenuto gli stessi seggi del D66, condividerà molto probabilmente l’opposizione con il Vvd di Dilan Yesilgoz. I leader degli altri partiti hanno escluso a priori la possibilità di governare con Wilders dopo la caduta del governo uscente. Lo stesso premier in carica  per gli affari uscenti Dick Scoof lo ha definito politicamente “irresponsabile”.

Il liberal progressista Rob Jetten è il più accreditato a guidare le trattative e se dovesse riuscire a formare un governo sarebbe il primo premier omosessuale della storia dei Paesi Bassi. Non è da escludersi quindi una possibile coalizione con i laburisti-verdi, anche se per raggiungere la soglia dei 76 seggi dovrà chiedere un sostegno anche ai deputati più a sinistra.

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