Elezioni New York, i risultati definitivi: vince Mamdani con il 50% su Cuomo e Sliwa, affluenza record

Le elezioni comunali di New York sono andate a Zohran Mamdani, il 34enne democratico che ha impostato la sua campagna elettorale sulla sfida alle élite, l'inclusione sociale e il miglioramento dei servizi pubblici. Mamdani, il primo sindaco musulmano e sudasiatico della città, ha ottenuto circa il 50,4% stando ai risultati ufficiali, quando mancano poche migliaia di voti da scrutinare.
Ben lontano il principale sfidante, l'ex governatore Andrew Cuomo, con il 41,6%. L'affluenza ha toccato un picco che non si vedeva da decenni: oltre due milioni di persone alle urne, un record dal 1969, anche se si tratta appena di circa il 40% degli elettori registrati per il voto.
I risultati definitivi delle elezioni per il sindaco di New York 2025
Manca circa il 2% dei voti da conteggiare, secondo le stime diffuse dal Board of elections della città di New York, ma i risultati sono ancora ben delineati. Zohran Mamdani ha ottenuto il 50,4% dei voti, in gran parte (42,8%) grazie alle preferenze assegnate al partito Democratico, ma anche con i voti al Partito delle famiglie lavoratrici (7,6%).
Il suo principale avversario, l'ex governatore democratico dello Stato di New York Andrew Cuomo, si è fermato al 41,6%. Cuomo era già stato sconfitto da Mamdani nelle primarie democratiche, ma aveva deciso comunque di candidarsi da indipendente. A lui si è rivolto anche il voto di buona parte dei repubblicani, dato che negli scorsi giorni lo stesso Donald Trump aveva invitato a votare Cuomo.
Il candidato repubblicano ufficiale, invece, da tempo era considerato per il partito una causa persa, tanto da ripetere più volte che un voto per lui era un voto per Mamdani: Curtis Sliwa, attivista di destra anticonformista, ha preso il 7,1% dei voti.
Mamdani ha vinto in tutti i quartieri della città, con una sola eccezione. Il risultato più netto è arrivato a Brooklyn (quasi il 57% delle preferenze), che è anche il più popoloso. Il vantaggio è stato sopra la media a Manhattan e nel Bronx (dove è cresciuto) e ha tenuto anche nel più benestante Queens. Ha perso, invece, nella piccola Staten Island, storicamente bianca e conservatrice: qui gli elettori hanno scelto per il 55% Cuomo, dividendo gli altri voti tra Mamdani (23%) e Sliwa (21%).
Secondo gli exit poll pubblicati da Nbc, a premiare Mamdani sono stati soprattutto gli under 30, con il 78% dei voti, e i 30-44enni con il 66%. Tra gli elettori sopra i 50 anni di età, invece, avrebbe vinto Cuomo. L'ex governatore ha fatto meglio anche tra chi ha un grado di istruzione più basso, tra i redditi più bassi (sotto i 30mila dollari all'anno) e tra quelli altissimi (oltre i 3200mila dollari).
L'affluenza record alle elezioni di New York vinte da Mamdani
Era da decenni che un numero così alto di newyorchesi non andava alle urne. È un altro dei record registrati in questa elezione – insieme al sindaco più giovane dal 1892, e il primo musulmano, sudasiatico e nato in Africa.
La percentuale di affluenza resta relativamente bassa: ha votato circa il 40% dei 5,3 milioni di elettori registrati (in una città da circa 8,8 milioni di abitanti). Ma i dati ufficiali dicono che i votanti sono comunque stati oltre due milioni. Una soglia che si superava dal 1969. Per fare un confronto, basta pensare che nel 2021 gli elettori furono 1,1 milioni, nel 2017 erano stati 1,2 milioni, nel 2013 ancora 1,1 milioni. Oggi, invece, Mamdani ha ottenuto da solo più di un milione di voti.
Ad aumentare l'affluenza ha contribuito il voto anticipato – quando sono andati a esprimere il loro voto circa 735mila persone – e quello per posta. Lo hanno utilizzato 102mila elettori circa.
Trump: "Si comincia", Mamdani: "Ecco come possiamo batterlo"
"Se c'è qualcuno che può mostrare a una nazione tradita da Donald Trump come batterlo, è la città che lo ha fatto arrivare al potere", ha detto Mamdani nel suo discorso per la vittoria. Nelle elezioni comunali, il presidente degli Stati Uniti è intervenuto in modo estremamente diretto, attaccando Mamdani a più riprese, minacciando di tagliare i fondi federali alla città se avesse vinto e invitando a votare per Cuomo. Anche per questo, la vittoria del 34enne è vista come uno smacco nei confronti del presidente.
"Se c'è un modo per spaventare un despota, è smantellando le condizioni che gli hanno permesso di accumulare potere. Questo non è solo il modo in cui fermiamo Trump. È anche il modo in cui fermeremo il prossimo", ha aggiunto Mamdani. Che poi si è rivolto direttamente al presidente: "Donald Trump, visto che so che stai guardando, ho quattro parole per te: alza il volume (turn the volume up)".
Sui suoi profili social, il presidente non ha commentato direttamente il risultato di New York. Ma nello stesso giorno i repubblicani hanno subito altre due sconfitte importanti: quelle nelle elezioni per i governatori della Virginia e del New Jersey, entrambe vinte da democratici. Trump ha scritto sul suo social Truth: "Trump non era sulla scheda, e lo shutdown, sono le due regioni per cui i repubblicani hanno perso, secondo i sondaggisti".
Poi ha invitato i repubblicani a fermare l'ostruzionismo al Congresso, sbloccare lo shutdown e tornare a passare leggi. E, infine, ha inviato un messaggio ambiguo che molti hanno visto come diretto a Mamdani: "...si comincia!" ("and so it begins!)".