Dopo 112 giorni in terapia intensiva per Coronavirus viene sottoposta a doppio trapianto ai polmoni
Dopo aver trascorso 112 giorni in un reparto di terapia intensiva, una paziente sudcoreana affetta da Covid-19 è stata sottoposta a un doppio trapianto di polmoni ed è ora convalescente: alla donna era stato diagnosticato il coronavirus alla fine di febbraio, e da quel momento in poi per sedici settimane è potuta sopravvivere solo grazie a un ventilatore polmonare. Nel frattempo i medici le hanno somministrato idrossiclorochina antimalarica, il trattamento per l'HIV Kaletra e steroidi, ma nessuna di queste terapie ha sortito l'effetto sperato. I polmoni della paziente sono stati così letteralmente devastati dal covid e alla fine il pneumologo Park Sung-hoon, docente di medicina polmonare e anestesista rianimatore dell'Hallym University Sacred Heart Hospital, ha deciso di procedere con il trapianto dei polmoni, correndo non pochi rischi vista la precaria condizione della donna.
Il dottor Kim Hyoung-soo, direttore del programma Ecmo, cioè di ossigenazione extracorporea a membrana (Extra Corporeal Membrane Oxygenation), ha commentato: "Le probabilità di successo dei trapianti polmonari su pazienti con ECMO è del 50% e, fortunatamente, la nostra paziente è stata ben preparata prima dell'intervento chirurgico a cui l'abbiamo sottoposta non appena abbiamo trovato un donatore". I medici che hanno condotto l'intervento chirurgico – della durata di otto ore – hanno descritto i polmoni della donna danneggiati dal covid "distrutti e duri come la roccia". Quello a cui è stata sottoposta la paziente sudcoreana è il nono intervento al mondo di questo tipo su un paziente affetto da coronavirus: il trapianto è stato realizzato con successo, le condizioni della donna stano gradualmente migliorando e i medici sono fiduciosi che possa ristabilirsi presto.
