Deficit: l’Ue cancella procedura contro l’Italia, ma con alcune “raccomandazioni”

Anche se si dovrà aspettare mercoledì prossimo per l'annuncio ufficiale, ormai la decisione è stata presa: l'Unione Europea proporrà la chiusura della procedura per deficit eccessivo dell'Italia avviata nel 2009. I tecnici della Commissione Ue infatti ritengono che il bilancio del nostro Paese sia ormai in equilibrio e credono che il governo italiano rispetterà gli impegni di mantenere il disavanzo stabilmente sotto il 3% del Pil. Il via libera di Bruxelles però sarà corredato da una serie e di raccomandazioni, una sorta di linee guida a cui il governo dovrà attenersi per non incappare in una nuova procedura per deficit eccessivo e rilanciare l'economia nazionale. La Commissione europea infatti in generale ha deciso di allentare la pressione per quanto riguarda il risanamento delle finanze pubbliche, ad esempio anche nei confronti della Francia, ma al contempo vuole imporre cure severe sul fronte della ripresa e si prepara a stilare una serie di consegne ai singoli stati. La chiusura della procedura per il governo italiano è un segnale molto positivo soprattutto perché libera risorse e darà nuovi margini di manovra, tanto che il premier Enrico Letta si è detto "soddisfatto" del clima che si respira a Bruxelles sull'Italia.
Le linee guida per l'Italia – Per quanto riguarda l'Italia l'Esecutivo comunitario sta lavorando su un pacchetto di sei o sette raccomandazioni. Una delle prime ovviamente riguarda proprio i conti pubblici, l'Ue infatti chiede di proseguire il risanamento anche se con un ritmo più compatibile con la crescita. Un'altra raccomandazione specifica per il nostro Paese è quella di migliorare l'efficienza della Pubblica amministrazione, sia attraverso tagli di enti che una semplificazione della normativa. In campo pubblico l'Europa inoltre chiede all'Italia di accelerare i tempi della giustizia civile ma anche di migliorare l'uso dei fondi europei. Capitolo a parte invece per il sistema bancario dove si consiglia di contrastare la contrazione del credito per le imprese migliorando complessivamente il sistema e affidandosi anche a fondi privati di finanziamento. Infine per il capitolo lavoro Bruxelles chiede di attuare pienamente la riforma Fornero e di prendere nuove misure per l'occupazione spostando anche il peso fiscale dal lavoro al consumo e alle proprietà.