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“Datele del paracetamolo”, bimba di 2 anni rimandata indietro dall’ospedale: muore poco dopo

La tragedia si è consumata a Wigan, città della Grande Manchester, nel Regno Unito. Dopo un’attesa di quattro ore e mezza, i medici l’avevano rimandata a casa ma poche ore dopo purtroppo la piccola è stata trovata esanime nella propria culla.
A cura di Antonio Palma
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“Datele del paracetamolo”, così, rimandandoli a casa, i medici di un ospedale inglese si sono rivolti ai genitori della piccola Hailey Thompson, una bambina di nemmeno due anni giunta in pronto soccorso con diversi sintomi che purtroppo non sono mai scomparsi fino a portarla alla morte poche ore dopo.

La tragedia si è consumata a Wigan, città della Grande Manchester, nel Regno Unito, dove la piccola viveva coi genitori e la sorella. All’ospedale locale i genitori si erano rivolti quando la bimba aveva iniziato a stare molto male nei giorni prima di Natale.

Inizialmente anche loro pensavano a una influenza stagionale e l’avevano portata dal pediatra che però li aveva rassicurati. Col passare dei giorni poi il respiro di Hailey era diventato sempre più affannoso e i genitori il 18 dicembre avevano deciso di rivolgersi all’ospedale. Qui, dopo un'attesa di quattro ore e mezza, i medici però li hanno rimandati a casa dicendo loro di darle del paracetamolo.

Poche ore dopo, purtroppo la piccola è stata trovata esanime nella propria culla e dichiarata morta il 19 dicembre, nonostante una nuova disperata corsa in ospedale in ambulanza. Per i medici, la piccola Hailey è stata vittima dell'infezione da streptococco A che ha già fatto diversi morti nel Regno Unito.

Uno strazio per i genitori che ora chiedono giustizia e di accertare come sia potuto accadere. "Due minuti prima che arrivassimo in ospedale l'hanno dichiarata morta. Quello che ho visto mi perseguita ancora. Pensavo che non potesse essere vero" ha raccontato la madre a Itv News.

I genitori chiedono ora risposte sostenendo che i medici del pronto soccorso dell’ospedale di Wigan avrebbero dovuto accorgersene in tempo della gravità dei fatti facendo un test alla piccola.

“Il suo respiro non era quello normale di un bambino di 22 mesi, potevano fare qualcosa non dire che aveva un'infezione virale e di tornare tra due o tre giorni, perché ovviamente dopo due o tre giorni è troppo tardi” ha dichiarato il papà della piccola, aggiungendo: “Se l'avessero tenuta in osservazione quella notte, sarebbe stato tutto diverso”.

Un portavoce della direzione dell’ospedale  ha dichiarato è in corso un'indagine, “tenendo conto delle preoccupazioni sollevate dalla famiglia di Hailey”, per accertare l’accaduto.

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