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Dall’Inghilterra accuse al pesto: “Fa male alla salute, troppo salato”

Una ricerca sui pesti confezionati e venduti nei supermercati britannici mette sotto accusa l’elevata presenza di sale nei prodotti, che è sopra ogni raccomandazione e potenzialmente dannosa per la salute dei consumatori sul lungo periodo.
A cura di Antonio Palma
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Ci risiamo, dopo il caso del prosecco, dall'Inghilterra nuove accuse ad un prodotto tipicamente italiano: il pesto alla genovese. Una ricerca  condotta da Cash, un consorzio di esperti che si batte contro il consumo eccessivo di sale nei cibi, infatti ha puntato l'indice sulla nota salsa italiana, giudicandola "dannosa per la salute" a causa dell'elevata quantità di sodio contenuto. Ovviamente l'accusa è rivolta ai prodotti confezionati e venduti nei supermercati britannici che nella stragrande maggioranza dei casi avrebbero elevatissime quantità di sale tanto da essere paragonati all'acqua di mare, superando di gran lunga le dosi raccomandate dal dipartimento di salute inglese.

Secondo lo studio, rilanciato dal quotidiano Guardian, tra i pesti confezionati quelli a fare riscontare i peggiori risultati in termini di sale sono proprio i più venduti, confezionati da marchi molto conosciuti. Secondo la ricerca, ad esempio, i prodotti a marchio Saclà hanno una concentrazione di sale il 30% superiore a quella dell'acqua marina e due volte e mezzo il sale contenuto in 100g di arachidi. In particolare ogni confezione conterrebbe più sale di un hamburger di McDonald's visto che arriva a 3,3 g per 100 g di prodotto. Non meglio è andata agli altri 74 pesti in vendita nei maggiori supermercati inglesi tra giugno e luglio scorsi e presi in considerazione per la ricerca. Solo i migliori sono arrivati ad avere meno di 1g di sale per 100g di pesto.

Un dato che secondo gli esperti locali è molto grave visto che non solo i livelli di sale restano superiori ai limiti suggeriti ma in alcuni casi sono anche aumentati rispetto al passato nonostante le varie campagne  pubbliche per la riduzione dei consumi di sale. A preoccupare ancora di più il gruppo di studiosi, è anche il fatto che il condimento italiano è particolarmente popolare tra i bambini. Per questo Cash ha invitato le autorità locali e il Dipartimento della Salute ad essere più duri con l'industria alimentare, sottolineando che la quantità massima giornaliera di sale per un adulto è di soli 6 grammi ma spesso questi cibi come il pesto sono consumati dai piccoli. Il troppo sale infatti a lungo termine potrebbe aumentare il rischio di sviluppare l'ipertensione arteriosa e attacchi cardiaci.

"Stiamo lavorando duramente per fare autentici prodotti italiani di buona qualità, sicuri da mangiare e da godere come parte di una dieta equilibrata" hanno replicato dall'azienda Saclà. Dall’Italia, invece ha risposto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, che attraverso twitter si è rivolto al giornale inglese che ha rilanciato la ricerca, commentando: "Rinnovo l’invito al Guardian di smettere con le FakeNews sul Made In Italy agroalimentare".

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