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Covid, oltre mille contagi in una fabbrica che produce mascherine in Sri Lanka

Un enorme focolaio di contagio da coronavirus sta interessando il settore dell’abbigliamento e del tessile nella Provincia Occidentale dello Sri Lanka, diventata ormai nuovo epicentro della diffusione del virus nel Paese. Oltre mille dipendenti interessati ma i numrei potrebbero crescere ancora tanto che il governo ha imposto il coprifuoco in tutta la zona.
A cura di Antonio Palma
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È allerta massima per l’emergenza covid nella Provincia Occidentale dello Sri Lanka dove un enorme focolaio di contagio da coronavirus sta interessando il settore dell’abbigliamento e del tessile locale, diventato ormai nuovo epicentro della diffusione del virus nel Paese. In particolare all’attenzione dei sanitari c’è un focolaio che ha interessato oltre mille dipendenti della Brandix, azienda che ha lavorato a pieno ritmo anche durante l’emergenza per produrre mascherine chirurgiche, destinate anche al mercato estero ed occidentale.

Al momento il numero di casi positivi rilevati presso lo stabilimento Brandix di Minuwangoda, a Gampaha, è di 1.026 persone, che rappresenta il focolaio più esteso mai registrato nel Paese. I numeri purtroppo sono destinati a salire ulteriormente visto che i test proseguono sui contatti stretti dei contagiati. Anche per questo la polizia locale ha imposto il coprifuoco in 18 settori del distretto di Gampaha che prevede lo stop a qualsiasi attività sociale r di gruppo, compresi funerali e matrimoni, e la chiusura delle scuole. La scoperta del focolaio è avvenuta quando uno dei dipendenti si è sentito tale con sintomi covid e ha scoperto di essere positivo al coronavirus. Sono partiti così i tamponi che in pochi giorni hanno fatto emergere un focolaio enorme.

L’azienda dal suo canto ha assicurato di aver rispettato tutte le norme anticovid decise dal governo dello Sri Lanka. “Stiamo cooperando con tutte le autorità competenti per controllare l'epidemia, e stiamo anche rivedendo i nostri protocolli per assicurarci di essere in una posizione migliore in questi casi” spiegano dal gruppo tessile, aggiungendo: “Stiamo anche indagando a fondo su eventuali errori in questo senso e condivideremo le nostre conoscenze e prenderemo le misure necessarie in caso di violazione".

Le misure di blocco potrebbero ora estendersi anche ai distretti vicini visto che alcuni dirigenti dell’azienda hanno viaggiato in altre fabbriche vicine nei giorni scorsi e potrebbero aver trasmesso il contagio. Il governo ha chiesto a tutti i dipendenti dell’azienda e ai loro familiari di non lasciare le rispettive residenze, mentre l’esercito si sta preparando per trasportare i contagiati nei centri allestiti per la quarantena o la degenza dei malati. Si esclude però un lockdown generalizzato e chiusure per tutto il Paese.

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