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Cosa sappiamo sulla strage nel centro commerciale Westfield Bondi Junction di Sydney

Sei persone sono state uccise e otto ferite in un attacco all’arma bianca in un centro commerciale, il Westfield Bondi Junction, nella zona est di Sydney, in Australia. L’autore dell’aggressione, un 40enne, è stato neutralizzato sul posto da una senior officer della polizia. Le indagini sono in corso per capire il movente alla base del gesto.
A cura di Eleonora Panseri
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Nel primo pomeriggio di sabato 13 aprile sei persone sono state uccise e otto ferite in un attacco all'arma bianca in un centro commerciale, il Westfield Bondi Junction, a Sydney. L'autore del gesto è stato neutralizzato sul posto da una senior officer della polizia.

La polizia ha poi fatto sapere di aver identificato l'autore della strage e ha escluso una matrice terroristica. Il responsabile sarebbe un quarantenne che soffre di problemi psichici. Il sospetto, riferisce il commissario Anthony Cooke della polizia del New South Wales, viene dallo Stato del Queensland ed è già noto alle forze dell'ordine. Ha aggiunto che non c'è "niente" che suggerisca che l'atto "sia stato compiuto sulla base di qualche movente particolare o ideologia".

Cinque delle vittime, quattro donne e un uomo, riporta Abc News, sono morte nello shopping center, mentre un'altra donna è deceduta per le ferite riportate in ospedale. Altri otto feriti, tra cui un bambino di nove mesi (la sesta vittima sarebbe la madre), rimangono in ospedale e alcuni sono in condizioni critiche.

Cooke ha riferito che l'uomo avrebbe agito da solo e che non vi sia alcuna minaccia in corso.

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La ricostruzione dell'attacco

Secondo quanto ha riferito successivamente la polizia, l'uomo sarebbe entrato nel centro commerciale intorno alle 15, prima di andarsene e poi ritornare, circa 20 minuti dopo, con un coltello. L'agente di polizia che lo ha ucciso si trovava nelle vicinanze ed è stata indirizzata verso l'uomo da testimoni.

Dopo averlo affrontato e avergli chiesto di abbassare l'arma, senza successo, la donna è stata costretta a sparare. "Ha affrontato l'aggressore, che era salito al quinto piano, mentre lei continuava a camminare velocemente dietro di lui per raggiungerlo. Lui si è girato verso di lei e ha sollevato il coltello", ha raccontato il vice commissario Cooke.

Il commissario Webb ha fatto sapere che la polizia "sta bene, nonostante le circostanze". "Ha mostrato un enorme coraggio. Le abbiamo parlato e sta bene. Ha tutto ciò di cui ha bisogno per il momento." L'ufficiale sarà interrogata formalmente nella giornata di oggi, domenica 14 aprile.

Le condizioni degli otto feriti

Una portavoce dei soccorritori accorsi immediatamente sul posto durante le fasi concitate dell'attacco ha fatto sapere che i feriti sono stati trasferiti in diversi ospedali della città di Sydney, alcuni si trovano ancora in condizioni gravi a causa delle ferite riportate nell'aggressione.

Il bambino di nove mesi è stato sottoposto a un intervento chirurgico al Sydney Children's Hospital di Randwick, mentre un'altra vittima è stata portata al St George Hospital e un'altra ancora al Royal North Shore Hospital. Tre persone sono state ricoverate al St Vincent's Hospital di Darlinghurst, altri due sono al Royal Prince Alfred a Camperdown.

Le reazioni politiche e internazionali

"Tragicamente, sono state segnalate numerose vittime e i primi pensieri di tutti gli australiani sono rivolti alle persone colpite e ai loro cari", ha scritto il primo ministro australiano Albanese su X, commentando l'attacco. "Il nostro cuore è rivolto ai feriti e offriamo i nostri ringraziamenti a coloro che si prendono cura di loro, nonchè alla nostra coraggiosa polizia e ai primi soccorritori", ha aggiunto.

La premier ad interim del New South Wales, Penny Sharpe, ha dichiarato che l'attacco è stato un evento "orribile e angosciante" per l'intero Stato, soprattutto perché è avvenuto in un momento in cui le persone stavano facendo cose ordinarie e si stavano godendo il primo giorno di vacanze scolastiche.

"Sono angosciata da quanto accaduto. Questo non è quello che siamo, questa non è la comunità in cui viviamo", ha detto Sharpe."Portiamo nel nostro cuore le famiglie, gli amici e coloro che hanno perso i propri cari. Siamo al fianco di coloro che aspettano notizie da coloro che sono rimasti feriti", ha aggiunto.

Sharpe ha inoltre ringraziato quanti si trovavano sul posto che hanno rischiato la vita per aiutare gli altri e, in particolare, l'agente di polizia che ha fermato l'autore del reato.

Il premier del NSW Chris Minns, che si trovava in ferie, è stato immediatamente informato e si sta organizzando per rientrare il prima possibile a Sydney. Anche lui ha ringraziato la polizia, i soccorritori e quanti sono intervenuti "per il loro coraggio nell'affrontare questo episodio terribile", ha scritto su X.

Anche il pontefice, PapaFrancesco, in un telegramma inviato all'arcivescovo metropolita di Sydney, monsignor Anthony Colin Fisher, ha scritto di essere "profondamente rattristato nell'apprendere del violento attentato di Sydney", e ha inviato la "sua vicinanza spirituale a tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragedia insensata, specialmente a coloro che ora piangono la perdita di una persona cara". Allo stesso modo ha offerto "le sue preghiere per i morti, i feriti e i primi soccorritori, e invoca sulla nazione le benedizioni divine di consolazione e di forza".

Così come i monarchi d'Inghilterra, il re Carlo III e la regina Camilla, hanno riferito di essere "assolutamente scioccati e inorriditi" dall'attacco "privo di senso" avvenuto a Sidney. Carlo e la consorte, in una dichiarazione ufficiale, hanno espresso vicinanza alle famiglie e agli amici di coloro che sono stati "brutalmente uccisi".

"Mentre emergono i dettagli sulle circostanze scioccanti" dell'attacco, "i nostri pensieri vanno a coloro che sono stati coinvolti nella risposta", si legge. "Ringraziamo i primi a essere accorsi e i servizi di emergenza per il coraggio", hanno aggiunto.

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