video suggerito
video suggerito
Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Cosa prevede l’accordo tra Israele e Hamas per la pace a Gaza e cosa c’è nel piano di Trump sugli ostaggi

È arrivato l’accordo di pace tra Israele e Hamas. Donald Trump ha appena annunciato la prima fase del suo piano per Gaza: cessate il fuoco immediato, rilascio di 20 ostaggi israeliani e 1.950 prigionieri palestinesi, ritiro parziale dell’esercito israeliano e avvio della ricostruzione, con supervisione internazionale e monitoraggio umanitario.
A cura di Biagio Chiariello
36 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Il piano di pace per Gaza annunciato da Donald Trump rappresenta una delle svolte più significative nel conflitto tra Israele e Hamas dopo l'attentato di Hamas in Israele del 7 ottobre 2023. Dopo mesi di stallo e negoziati segreti in Egitto, con la mediazione di Qatar e Turchia, Israele e Hamas hanno firmato la “prima fase” dell’accordo, che prevede un cessate il fuoco immediato, il rilascio degli ostaggi israeliani e la liberazione di migliaia di prigionieri palestinesi.

Secondo quanto annunciato da Trump su Truth Social, il piano punta a garantire che “tutti gli ostaggi saranno liberati molto presto” e che Israele ritirerà le proprie truppe secondo una linea concordata, come primo passo verso una “pace forte, duratura ed eterna”. La prima fase prevede il rilascio dei 20 ostaggi israeliani ancora in vita e, in seguito, dei corpi dei prigionieri deceduti. Parallelamente, Israele libererà 1.950 detenuti palestinesi, tra cui 250 condannati all’ergastolo e 1.700 arrestati dopo l’inizio della guerra, segnando il più ampio scambio di prigionieri dal 2011.

L’accordo stabilisce inoltre il ritiro graduale dell’esercito israeliano dal 70% del territorio della Striscia di Gaza, con il posizionamento delle truppe lungo linee di sicurezza concordate e sotto supervisione internazionale. Il cessate il fuoco dovrà essere costantemente monitorato, consentendo il ritorno degli sfollati nelle zone più sicure e l’ingresso di aiuti umanitari essenziali per la popolazione locale.

Hamas ha confermato l’intesa, sottolineando la necessità del ritiro israeliano, la fine del blocco economico e l’avvio di un processo di ricostruzione. Israele ha accolto l’accordo con cautela: il premier Benjamin Netanyahu lo ha definito una “vittoria nazionale e morale” e ha ringraziato Trump e i mediatori per aver raggiunto questo “punto di svolta critico”.

La comunità internazionale ha reagito positivamente: Ursula von der Leyen ha lodato gli sforzi diplomatici di Stati Uniti, Qatar, Egitto e Turchia e ha invitato tutte le parti a rispettare pienamente l’accordo, assicurando la consegna rapida degli aiuti e la futura ricostruzione di Gaza. La premier italiana Giorgia Meloni ha definito l’intesa “un’opportunità unica per porre fine al conflitto” e ha assicurato il sostegno dell’Italia nella stabilizzazione e nello sviluppo dell’enclave palestinese.

Il piano di Trump resta tuttavia incompleto su alcune questioni chiave: il disarmo di Hamas e la futura governance della Striscia non sono stati ancora risolti, mentre la conferma di un cessate il fuoco duraturo resta essenziale per garantire la sicurezza degli ostaggi e la pace a lungo termine.

36 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views